TOKYO 13/08/2021: L’Italia in atletica leggera alle Olimpiadi di Tokio
TOKYO – Nessuno penso alla vigilia delle olimpiadi avrebbe pronosticato il bilancio finale ottenuto dalla squadra italiana. Memori delle spedizioni molto modeste a Londra 2012 e Rio De Janeiro 2016. E anche dei mondiali di Doha 2019. Si pensava di non poter pronosticare molto. Invece ci sono state ben 5 medaglie d’oro, e solo gli Usa hanno vinto piu di noi. Considerando che loro hanno medaglie d’argento e bronzo. E noi invece no. Ma a Tokio non sono state solo le cinque affermazioni, tutte estremamente entusiasmanti. A farci gioire da casa. Ma anche una serie di risultati importanti, record italiani. Atleti che si sono migliorati concretamente. Giovani che hanno dimostrato maturità. Insomma un atleta in salute. Dopo diversi anni di fortuna modesta. L’ultima volta che avevamo visto un azzurro vincere l’oro è stato nel 2008 a Pechino. Con Alex Schwazer primo nella 50 km. di marcia. Stavolta ben cinque volte l’inno di Mameli è risuonato. Le cinque vittorie sono tutte importanti. Ma la staffetta 4×100 pesa particolarmente. Perché è una gara simbolo di un movimento atletico. E inoltre perché i nostri hanno migliorato due volte il record italiano. Già in semifinale con 37”95. Poi in finale con 37”50 un tempo straordinario. Se pensiamo che il record precedente era 38”11 fatto a Doha nel 2019. E storico è anche il record della 4×400, doppio anche questo. Risaliva al 1986 il vecchio prima di 3’01”37. Gli azzurri hanno corso la staffetta del miglio prima in 2’58”91 in semifinale. Poi in 2’58”81 con un incertezza nel terzo cambio. Le altre medaglie sono state nei 100 metri con Marcel Lamont Jacobs. Che con 9”84 in semifinale e poi 9”80 in finale ha fatto due nuovi record europei. La vittorio nella 20 km. di marcia sia maschile (Stano) sia femminile (Palmisano) A ribadire che questa specialità a noi è favorevole. E’ quella dove abbiamo vinto piu titoli. Tre col solo Ugo Frigerio. Poi c’è la vittoria di Gianmarco Tamberi nell’alto con 2,37. Le altre prestazioni significative vengono dal getto del peso maschile. Dove Zane Weir è quinto con 21,41 (migliorando tre volte il personale) Settima Nadia Battocletti nei 5000 metri e la 4×400 maschile. Ottavo Alessandro Sibilio nei 400 hs. Che in semifinale con 47”93 ha fatto il secondo tempo alltime italiano. Dopo Fabrizio Mori. Ottavo anche Filippo Randazzo nel lungo con 8,10. Ma ci sono altri prestigiosi risultati. Come il record italiano dei 100 hs di Luminosa Bogliolo con 12”75. Gli altri record nazionali fatti sono la 4×100 donne con 42”84 e nel disco femminile con Daisy Osakue (63,66 eguagliata Agnese Maffeis) Una grande prestazione però va a due mezzofondiste. Elena Bellò negli 800 e Gaia Sabbatini sui 1500. Entrambe vicinissime alla finale. La Sabbatini con 4’02”25 sui 1500 metri ha stabilito la seconda prestazione italiana alltime. Sara Fantini nel martello è giunta dodicesima, e sui 10000 Crippa Yeman era 11esimo. Due i finalisti sui 3000 siepi Ala Zoglami (nono) e Abdelwahed (14esimo). Nella classifica a punti, che conta solo i finalisti. Quindi i primi otto di ogni gara. L’Italia ha fatto 50 punti. Che sono il terzo punteggio di ogni tempo (dopo Los Angeles 1984 con 97 e Berlino 1936 con 54).
Matteo Piombo
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