PAVIA VOGHERA 20/07/2021: Se i cinghiali sono troppi è colpa dei cacciatori e dei politici accondiscendenti. L’ Associazione Gabbie Vuote promuove il Referendum contro la caccia
PAVIA VOGHERA – Pochi ancora lo sanno ma insieme alla raccolta firme sulla giustizia e sull’eutanasia legale, c’è anche la raccolta di firme per il referendum contro la caccia.
Sul tema pubblichiamo la lettera di Mariangela Corrieri, presidente Associazione Gabbie Vuote.
La lettera è rivolta alla cittadinanza, ai giornalisti, ai politici e agli amministratori in genere.
“Perchè non scrivete che se i cinghiali sono tanti e tanto confidenti è “merito/demerito” dei cacciatori e dei politici accondiscendenti, non dei cinghiali che certo non sono venuti in Italia per farsi ammazzare.
Perchè non dite che i cacciatori hanno portato alla quasi estinzione il cinghiale autoctono e hanno importato la specie alloctona dall’est Europa, l’hanno ibridata con i maiali, devastato l’habitat e, con la caccia che si protrae per tutto l’anno, aumentato il numero (vi sembrerà assurdo ma è proprio così basta leggere il libro di Franco Nobile – medico, docente, cacciatore – ) in quanto “la causa principale dei danni all’agricoltura (e, aggiungiamo noi, dell’apparizione tra i rifiuti in periferie cittadine) più che in una eccessiva densità, sta in una cattiva struttura sociale dei branchi, troppo ricchi di soggetti giovani che vengono respinti dagli anziani dominanti…..” e questa cattiva struttura sociale deriva dalla caccia che destruttura i gruppi rendendoli più prolifici https://www.gabbievuote.it/caccia-al-cinghiale—relazione.html
Coldiretti calcola, a occhio e, naturalmente, secondo convenienza, visto che il noto biologo Luigi Boitani asserisce l’inesistenza di censimenti scientifici, che i cinghiali “abbiano raggiunto la cifra record di 2.3 milioni di esemplari”.
Si legge anche che “la fauna selvatica è proprietà dello Stato e lo Stato non può creare danni ai privati”.
Strano, lo Stato regala la sua fauna selvatica ai privati cacciatori e i privati cacciatori possono creare danno ai privati cittadini non cacciatori e contrari (80%) sterminando gli animali (100 milioni ogni anno), distruggendo l’equilibrio biologico, invadendo le proprietà private (art. 842 C.C.), disperdendo piombo veleno potentissimo che l’Italia si era impegnata ad eliminare dalle cartucce entro il 2017 (Conferenza di Quito), ferendo e uccidendo per sport, oltre cento esseri umani ad ogni stagione (Ass. Vittime della Caccia)…e, soprattutto, che il divertimento alimenti una strage che conserva l’impronta della preistoria nel 21mo secolo quando si cammina verso un futuro evoluto e tecnologico.
Dove dimorano il Ministero della Transizione Ecologica, il New Deal Europeo, l’Agenda ONU 2030, le varie Direttive, leggi…. e le tante, purtroppo, “parole, parole parole…” per la salvaguardia dell’ambiente e degli ecosistemi? Forse in un pianeta alieno irraggiungibile?
C’è anche chi scatena la risata dichiarando che “ammazzare i cinghiali è nell’interesse dei cinghiali stessi perchè la natura deve conservare un equilibrio e la sovrappopolazione è un rischio per alcune specie”.
Come se gli animali fossero un ammasso di carne con un solo cuore, un solo cervello, una sola vita e non singoli individui. Come se loro che sanno rispettare, per propria natura, la legge biologica della capacità portante, assecondassero la legge umana che distrugge gli ecosistemi e poi ragionare su come riequilibrarli con i calcoli matematici. Anzi, con le frottole.
Intanto i cinghiali non sono predatori ma animali erbivori, poi, come ben sappiamo, l’equilibrio della natura è stato rotto ed è continuamente rotto dall’essere umano. Inoltre, affermare che i cinghiali siano contenti di morire terrorizzati, aggrediti dai cani, per riuscire in quel compito che spetta all’Homo sapiens visto che è il solo colpevole della distruzione del nostro Pianeta, che nel 2050 avrà raggiunto i 10 miliardi di individui (vale anche per lui la legge suddetta?), è ridicolo. A quel qualcuno potrebbe allungarsi il naso.
Per informazione:
Gli incidenti stradali in Italia, nel 2019, sono sati 172.183 con 3.173 morti e 241.384 feriti e nel 2020 – tra gennaio e settembre – i morti sono stati 1.788 e i feriti 123.061.
Gli omicidi nel 2019 in Italia sono stati 315 tra cui 111 femminicidi e nel 2020 sono stati 271 tra cui 112 femminicidi (la Polizia di Stato, in un report del 2019, parla di 88 donne vittime ogni giorno di violenza).
Le vittime umane in 110 giorni di caccia fruibili per ogni cacciatore, nella stagione venatoria 2018/2019, sono state: 21 morti e 59 feriti; nella stagione venatoria 2019/2020 27 morti e 68 feriti; nella stagione venatoria 2020/2021 14 morti e 48 feriti.
L’osservatorio ASAPS (Associazione Amici Polizia Stradale) ha registrato nel 2019 ben 164 incidenti significativi (ossia con vittime o feriti) con il coinvolgimento di animali, 13 i morti.
In 141 casi la collisione è avvenuta con un animale selvatico e in 23 con un animale domestico.
Nel 2020 sono stati registrati dall’ASAPS 157 incidenti significativi, 138 con un animale selvatico e 19 con un animale domestico.
Sono molte le strategie per evitare sia il danno all’agricoltura, sia gli incidenti stradali. Non vengono attuate. Si preferisce il danno e, come sempre in Italia, la prevenzione pesa più del risarcimento, anche se le vite non si possono risarcire.
Occorre togliere ai cacciatori la gestione della fauna selvatica che, nella storia del nostro Paese, ha provocato prepotenza, privilegio di pochi su un patrimonio di tutti.
C’è chi pensa che la caccia sia non solo una barbarie nei confronti di esseri senzienti (ricordiamoci l’art. 13 del TFUE) ma anche conservazione di un esercizio tribale non in sintonia con la civiltà scientifica, tecnologica, culturale, che crediamo di aver conquistato.
Per tutto quanto sinteticamente espresso – conclude l’associazione -, appoggiamo il REFERENDUM per l’abolizione della caccia e dell’Art. 842 C.C., la cui raccolta firme è già iniziata in tutta Italia dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale https://gabbievuote.it/referendum-caccia.html e https://www.radioveg.it/petizioni/il-movimento-ora-e-il-referendum-sulla-caccia/.
REFERENDUM LA SCHEDA
Referendum “Abrogazione parziale della caccia”
Volete Voi che sia abrogata la legge 11 febbraio 1992, n. 157, “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”
Annunciato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 121 del 22/05/2021
Promotori: Comitato Referendum “Sì Aboliamo la Caccia”
Informazioni sulla proposta di referendum: www.referendumsiaboliamolacaccia.it
Scadenza: 20/09/2021 (per sottoscrizione – per inoltro nei tempi richiesti al comitato)
DOVE FIRMARE
Per il Referendum si può firmare anche nei comuni.
A Voghera all’ufficio elettorale dal lunedì al venerdì dalle 8.30n alle 12.15.
A Pavia, previo appuntamento ai seguenti uffici:
Ufficio Elettorale – P.zza Municipio, 2 – 0382/399324
Pavia Est – Via Pollaioli, 30/a – 0382/463266
Pavia Nord – Via Acerbi, 27 – 0382/461534
Pavia Nord Est – Via Torino, 40 – 0382/461913
Pavia Ovest – Via Fratelli Cervi, 23 – 0382/526340
(nella foto i cinghiali uccisi nel gennaio 2020 nell’Oltrepo vogherese dopo gli allarmi per la loro vicinanza al centro abitato)
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