OLTREPO PAVIA 19/05/2021: Animali. Sui valichi della provincia di Pavia si potrà continuare a cacciare.
OLTREPO PAVIA – Sui valichi montani della provincia di Pavia (Passo del Penice; Passo del Brallo; Passo del Carmine; Passo del Giovà e Passo delle Tre strade) si potrà continuare a cacciare. Lo ha deciso la Lombardia.
Saranno dunque solo 8 i valichi montani lombardi dove non si potrà più cacciare. Lo ha stabilito come detto il Consiglio regionale: approvando una proposta di atto amministrativo che ha visto come relatore il consigliere segretario Giovanni Malanchini.
La decisione della Lombardia ancora una volta va nella direzione auspicata dai cacciatori, cui il governo della Regione attribuisce “la grande funzione di tutela e salvaguardia ambientale.”
La decisione della Regione discende fra l’altro da un ricorso della Lega per l’abolizione della caccia (LAC); ma soprattutto dalla legge 157 del 1992, che impone che gli enti territorialmente competenti, ossia la Regione, individuino i cosiddetti valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna, affinché vi sia vietata la caccia in ogni sua forma (cosa che dall’entrata in vigore della legge 157 ad oggi non aveva portato ad alcun provvedimento).
A ciò si era aggiunta una recente sentenza del Tar Lombardia, che intimava alla giunta di approvare l’elenco dei nuovi valichi montani (in quanto “costituiscono luoghi di passaggio obbligato per molte specie di uccelli, quindi sul loro territorio, per preservare l’equilibrio faunistico, è inibita la caccia”).
Sulla vicenda, in Regione recentemente erano intervenuti anche diversi gruppi politici, fra cui il Movimento 5 Stelle: che voleva estendere il divieto di caccia ad una trentina di altri valichi nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco ed anche quello in provincia di Pavia.
“Recependo le indicazioni del TAR – sottolinea Malanchini – abbiamo individuato e approvato un provvedimento equilibrato che costituisce un giusto riconoscimento delle esigenze dei cacciatori e che valorizza soprattutto la grande funzione di tutela e salvaguardia ambientale degli stessi cacciatori. Saranno così interdetti all’attività venatoria solo 8 nuovi valichi.”
I nuovi valichi dove non si potrà praticare l’attività venatoria sono: Bocchetta di Chiaro (fra le Province di Como e Sondrio); il Passo del Giovo (fra Brescia e Bergamo); il Passo Cà San Marco (fra Bergamo e Sondrio); in provincia di Bergamo il Passo della Manina, il Passo Portula, il Passo Val Sanguigno, il Giogo della Presolana e il Passo del Vivione.
… E ORA, OCCHIO AI RISCHI PER IL TERRITORIO PAVESE
Al dì là delle valutazioni sull’atto amministrativo in sè, la decisione presa ieri dalla Regione potrebbe avere anche conseguenze indirette: come la ricerca – da parte del mondo venatorio penalizzato dalla creazione delle nuove 8 aree di valico libere dalle doppiette – di nuove aree di caccia.
Aree fra le quali ricadranno quasi sicuramente quelle della provincia di Pavia, già meta di numerosi cacciatori provenienti da altre province, come quelle di Bergamo e Brescia.
Un pendolarismo questo che, come già visto in diversi episodi di cronaca, invece di svolgere l’azione salvifica sull’ambiente (sebbene presunta) sbandierata da alcune parti, rischia di introdurre sul nostro territorio nuovi episodi a carattere meramente predatorio.
Insieme alla decisione sui valichi, sarebbe quindi opportuno introdurre anche norme che dispongano maggiori controlli sull’attività venatorie nelle province.
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