VOGHERA PAVIA OLTREPO 22/04/2021: Alunni assembrati durante la ricreazione. Ma così il virus rischia di diffondersi tramite le scuole. Invece gli istituti devono essere a prova di trasmissione del contagio
VOGHERA PAVIA OLTREPO – Ci sta capitando, in questi giorni ‘colorati’ dall’entusiasmo per le riaperture decise dal Governo, di osservare gli alunni di alcune scuole (anche vogheresi) assembrarsi durante la ricreazione senza rispettare le regole anti-contagio.
Nelle scene cui abbiamo assistito in città, si vedono gruppi di alunni (10-15) tutti raccolti in un angolo di cortile di pochi metri quadri.
Bambini che stanno molto vicini tra di loro, a distanze di molto inferiori a quel metro di sicurezza tanto raccomandato.
Nelle scene in cui si vedono parlare, giocare, rincorrersi, si vedono anche alunni che tengono la mascherina abbassata, altri che se la abbassano per poi rialzarla, altri ancora che se la toccano in continuazione per poi avere contatti stretti con i compagni.
Insomma, ciò a cui si può assistere in queste scene di ricreazione a scuola è la totale violazione di alcune delle più importanti norme di sicurezza anti contagio prescritte dagli esperti: il tutto come se questi ragazzini si trovassero, non all’interno di una scuola ma di un qualsiasi giardino pubblico… e di un qualsiasi tempo lontano da quello odierno: condizionato da un’epidemia che ancora oggi miete più di 350 vittime al giorno, in tutto il Paese (una 70tina solo in Lombardia).
Ebbene, quanto sta avvenendo è un errore che mette in pericolo l’effettiva e duratura ripersa della didattica in presenza, oramai bloccata da quasi un anno.
Un errore che a nostro avviso va assolutamente corretto: poiché nessuno può permettersi che i contagi accidentalmente entrati nelle scuole, all’interno delle medesime scuole si diffondano per il fatto che agli studenti (grandi o piccoli che siano) venga consentito, dopo le lezioni fatte ordinatamente ognuno al proprio posto, di giocare a stretto contatto.
Le famiglie (che per parte loro hanno la grande responsabilità di vigilare sui figli “fuori” dalla scuola, in casa e in giro) dovrebbero avere la garanzia che i loro piccoli e meno piccoli non tornino a casa infetti per contagi presi “dentro” la scuola.
Per questo, se vogliamo salvaguardare l’insegnamento in presenza, dobbiamo far sì che le nostre scuole – quanto a trasmissibilità del virus – siano dei luoghi il più possibile “sterili”: luoghi dove si va solo e unicamente ad apprendere, e dove l’eventuale contagio di un alunno non deve avere la possibilità di replicarsi nei compagni.
Alcuni, pochi, hanno sempre sostenuto che le scuole in sé non sono luogo di diffusione del virus e che il problema sta nei trasporti e in tutto ciò che accade ‘fuori’ dai cancelli.
Vero ma dobbiamo fare in modo che questa verità non venga stravolta (dando ragione a chi le scuole le vorrebbe ancora tutte chiuse!) a causa della concessione di ‘lussi’ (le ricreazioni senza limiti e regole) che in questo preciso frangente non possiamo permetterci.
In merito alla questione abbiamo dato comunicazione anche agli enti preposti. Vedremo come la vicenda – che noi riteniamo molto importante per l’intera collettività – procede. Vi terremo informati.
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