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VOGHERA – Possono le api contribuire al recupero sociale dell’essere umano? La risposta è sì. secondo il progetto lanciato lo scorso anno all’interno del carcere di Voghera.

Un progetto che ha avuto come finalità quella di reinserire soggetti svantaggiati attraverso l’agricoltura sociale formandosi “on the job”. Una produzione di miele divenuta poi commerciale con la vendita dei prodotti realizzati e omaggiati in anteprima per le festività Natalizie ai soci Rotary che hanno ricevuto un vasetto a edizione limitata. 

Un’opportunità unica per i detenuti, quella di impegnarsi in attività costruttive, sviluppare nuove competenze e rafforzare il loro senso di autostima e fiducia.

Oggi, grazie all’apicoltore Cavanna e con gli Orti Sociali di Moreno Baggini, un nuovo incontro con la direzione del Carcere di Voghera ha avuto il successo sperato e la richiesta di in proseguimento.

Anna Bruni, rotariana, ha esposto il proseguo del progetto ricevendo immediatamente i consensi del Direttore del Carcere Davide Pisapia, il quale a sua volta ha richiesto la possibilità di ampliare il numero di partecipanti dando l’opportunità ai nuovi richiedenti di avere alcuni incontri direttamente in Carcere per portarli ”alla pari” con chi ha frequentato lo scorso anno.

Inoltre, è stata chiesta la possibilità di poter produrre con la cera ottenuta dal lavoro delle api delle candele, un lavoro che potrebbe essere eseguito direttamente in Carcere.

All’incontro era presente anche Enrico Vitale del Rotary Voghera: ”Enrico Vitale è un ottimo partner sempre disponibile e preciso che mi ha supportato nello scorso anno e che ha dato anche per il 2025 la sua preziosa collaborazione. E il ringraziamento è doveroso a tutti i Presidenti che sono stati attori importanti in questo Progetto che riserverà sorprese come, magari, le candele di Natale…” ha dichiarato Anna Bruni, ideatrice del progetto che ha esteso i ringraziamenti a tutti i numerosi e fondamentali partner di un’iniziativa destinata ad avere lungo corso