CASTEGGIO 18/02/2025: Giustizia minorile. La prima “Comunità sociorieducativa ad alta integrazione sanitaria” lombarda nasce a Casteggio
CASTEGGIO – Nasce a Casteggio il nuovo modello di comunità sociorieducative ad alta integrazione sanitaria (CSGM) per minori e giovani adulti con disagio psichico o con disturbi da uso di sostanze provenienti dal circuito della giustizia minorile (due nuove comunità saranno realizzate nelle province di Brescia e Como).
Il progetto è stato presentato ieri in Regione dagli assessori Guido Bertolaso (Welfare), Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) e Simona Tironi (Istruzione, Formazione, Lavoro), insieme al sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari e al capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Antonio Sangermano. L’iniziativa risponde alla necessità di accogliere minori provenienti dal circuito della giustizia minorile, garantendo loro un percorso terapeutico-riabilitativo adeguato.
Grazie a un investimento di 2,52 milioni di euro, Regione Lombardia ha previsto l’attivazione di 36 posti in totale, con una compartecipazione alla tariffa giornaliera di 320 euro al giorno (40% Ministero della Giustizia, 60% Regione).
La prima comunità, gestita dall’ente Recovery for Life, è già operativa a Casteggio e ospita i primi 9 posti.
Il modello clinico adottato integra un approccio psicologico, neuropsichiatrico e riabilitativo, con attività che spaziano dalla psicoterapia individuale e di gruppo fino a laboratori creativi, educazione alla legalità e attività sportive. Inoltre, è prevista una collaborazione con l’Università di Bologna per lo studio dei contesti di vita dei ragazzi attraverso un approccio antropologico, al fine di personalizzare al meglio i percorsi terapeutici.
La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia coordinerà le attività delle nuove strutture tramite una cabina di regia che coinvolgerà gli enti gestori, il Centro per la Giustizia Minorile lombardo, il Tribunale per i minorenni e l’ASST Santi Paolo e Carlo.
L’attuazione di questo modello innovativo rappresenta un passo significativo nella tutela dei minori fragili e nella costruzione di un sistema di accoglienza più efficace e inclusivo.
“Per la nostra Regione – evidenzia l’assessora Elena Lucchini – la tutela dei minori è una priorità. Per questo da anni stiamo lavorando alla costruzione di un sistema di welfare penale che garantista ai giovani sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria non solo una seconda possibilità, ma anche concrete opportunità di inclusione. Grazie a un modello di intervento innovativo che integra le politiche sociali, educative e sanitarie e opera attraverso la consueta alleanza tra enti pubblici, terzo settore e operatori accreditati, possiamo garantire percorsi sempre più personalizzati e appropriati. Con l’avvio delle Comunità sociorieducative ad alta integrazione sanitaria, nel comune di Casteggio potremo ora rispondere a un fenomeno sempre più diffuso: la compresenza di fragilità sociali, educative e sanitarie nei giovani in esecuzione penale. L’obiettivo non è solo la riduzione della recidiva, ma soprattutto la costruzione di un percorso di crescita e di reinserimento sociale sostenibile nel tempo e che coinvolga responsabilmente anche le famiglie dei minori”.
“La nuova struttura è il modo migliore per fermare la tendenza a delinquere e aiutare il completo reinserimento nella società del giovane – fa sapere il vicepresidente del Senato e senatore della Lega, pavese, Gian Marco Centinaio -. Una risposta giusta a un problema, quello della devianza minorile, che abbiamo deciso di affrontare senza i buonismi di certa sinistra, ma con la severità di chi vuole proteggere la sicurezza dei cittadini e con l’intento educativo del buon padre di famiglia.”
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