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VOGHERA – Al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Pavia, la Guardia di Finanza di Pavia hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie (emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pavia), nei confronti di 2 società e dei loro responsabili, operanti nel settore del commercio di prodotti elettronici.

“L’indagine – spiega in un comunicato il procuratore capo di Pavia Fabio Napoleone – che ha interessato il collaudato sistema delle cosiddette “frodi carosello” all’imposta sul valore aggiunto, ha disvelato un articolato meccanismo di frode attuato attraverso l’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, che ha permesso di sottrarre all’Erario imposte dovute per oltre 2 milioni di euro, nonchè di disporre di prodotti a prezzi altamente concorrenziali, rivenduti tramite note piattaforme di commercio elettronico.”
Secondo gli inquirenti, “le somme sottratte al fisco sono state in parte utilizzate per l’acquisto di 18 unità immobiliari site nelle Province di Pavia e Milano, intestate ad una società creata ad hoc riconducibile ai soggetti indagati.”

Immobili e conti correnti bancari, nonché orologi di pregio e denaro contante rinvenuti nel corso delle perquisizioni domiciliari, sono stati così sottoposti a sequestro in ottemperanza al provvedimento di sequestro emesso dal Giudice del Tribunale di Pavia per un valore di oltre 2 milioni di euro.
La Procura, come oramai da prassi, evidenzia che “il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.”