VOGHERA 25/09/2024: Tra “Acqua, cielo, terra”. Full immersion scientifiche per i bambini di IV e V di San Vittore e Provenzal
VOGHERA – Oggi una tessera della comunità educativa dell’ “lC via Dante” si propone in veste di storyteller!
Tema dell’intento narrativo è un’esperienza dalle note inclusive, finalizzata al ripensamento del legame tra l’uomo e l’ambiente a partire dai luoghi e dagli ambienti prossimi della quotidianità. Ciò che è noto, talvolta, passa inosservato in quanto la sua discreta, e “quasi” scontata, presenza ne adombra l’importanza.
“Acqua, cielo, terra” è la denominazione dello storytelling.
Attività di potenziamento didattico e costruzioni relazionali, che dall’aggregazione spontanea conducono all’inclusione e alla socialità, sono stati coprotagonisti del racconto insieme ai bambini di classe quarta e quinta delle scuole primarie “D. Provenzal” e “San Vittore”.
L’approccio ludico-ricreativo, sportivo, laboratoriale ha caratterizzato i contesti. Essi non sono semplici scenari ma attori formativi che ricordano all’uomo la sua dimensione naturale, invitandolo a dismettere il ruolo di gestore disattento e spregiudicato delle risorse del patrimonio naturale. Scardinare la visione di una natura-magazzino è sicuramente un modo per ritessere il rapporto con l’ambiente e trarre dalla crisi ecologica lo spunto per un ripensamento profondo dei nostri modi di vita.
Edgar Morin, Daniel Goleman, pilastri contemporanei delle scienze umane, hanno sottolineato e delineato una nuova prospettiva, quella ecologica, che attraverso il paradigma della complessità propone di abbandonare una visione frammentata del sapere, integrando conoscenze scientifiche, ecologiche, sociali e culturali (Morin,1993). Lo sviluppo dell’intelligenza ecologica, nella vita quotidiana, si traduce in scelte consapevoli, responsabilità collettiva e trasparenza informativa, necessarie per un’azione atta alla salvaguardia planetaria (Goleman, 2009).
Le esperienze dei bambini, inoltre, rendono sempre un feedback agli stakeholders istituzionali e non, invitano alla riflessione, sollecitano il ripensamento di valori e comportamenti deleteri.
Pensiero complesso, educazione integrata, intelligenza emotiva e consapevolezza ambientale: ecco la rete di significati che ha sostenuto il percorso inerente al “Piano estate”. Comprendere la biodiversità postula sia un approccio sistemico che un coinvolgimento emotivo. In questo modo, i partecipanti non solo apprendono concetti scientifici, ma anche valori etici e sociali, diventando cittadini consapevoli e responsabili.
E ora, come ogni storytelling che si rispetti, dopo aver illustrato l’ idea e il senso implicito della vicenda, passiamo alla narrazione .
Una lunga fila sgambettante, ma ordinata, di quaranta bambini è partita nella mattinata d’inizio del modulo scientifico dalla Scuola Media Plana per raggiungere il sentiero che da un noto supermercato locale conduce al torrente Staffora, meta prescelta per effettuare attività di trekking.
È stato divertente per le insegnanti accompagnatrici e le professoresse Giulia e Valeria, guide scientifiche esperte, cogliere espressioni di stupore quando dal gruppo è emersa, quasi corale, la sorpresa per la scoperta della posizione del sentiero segreto conducente allo Staffora: proprio laddove sorge un “luogo”( Marc Augé lo avrebbe definito non-luogo) noto e peculiare della modernità, la natura continua noncurante il suo corso.
Osservare la fauna e la flora fluviale e riflettere sulla biodiversità come valore intrinseco dell’ecosistema ha acceso il gusto della perlustrazione, della selezione di campioni da analizzare nel rispetto delle piccole forme animali che convivono con la vegetazione.
Il ritorno alla base ha arricchito non solo il bagaglio culturale e le abilità strumentali, ma si è rivelato come momento organizzativo intenso e collaborativo connotato da creatività e immaginazione. Quando i bambini affrontano problemi scientifici, le loro emozioni stimolano processi cognitivi più profondi, portando a nuove scoperte e alla comprensione di concetti complessi.
Il laboratorio della scuola secondaria è stato per i bambini di classe V anche un saggiare attività e spazi attrezzati di un futuro ormai imminente.
Qui, tra una riflessione e l’altra, un microscopio ed un vetrino , un lieve borbottio ha iniziato a segnalare il bisogno del ristoro che si è svolto all’insegna della convivialità. L’inclusione a tavola è spontanea così come le risate e i brindisi con acqua minerale e i commenti sulle scoperte della mattinata.
Se lo Staffora ha raccontato lo stato di salute del suo microsistema, l’Osservatorio Astronomico di Casasco ha permesso, in una tappa successiva, un viaggio nello spazio attraverso il tempo.
Una platea di apprendisti astronomi, seri ed attenti, sebbene frementi di curiosità, ha ascoltato il relatore che ha risposto ad ogni singolo quesito con la lungimiranza di chi sa che dietro la domanda di un bambino c’è un universo emotivo.
Nella penombra della sala conferenze meraviglia e sorpresa hanno pervaso i presenti: sui faccini leggermente rivolti verso l’alto, lo stesso stupore atavico dello sguardo umano rivolto a contemplare il cielo stellato sin dalla notte dei tempi . La voglia di avventure spaziali e la fascinazione senza tempo che hanno stelle, buchi neri, galassie , ha motivato ogni singola domanda o riflessione.
Osservare le stelle, i pianeti o indagare eventi astronomici rari come le eclissi, per i bambini è simile a un’avventura senza limiti. I misteri dell’universo stimolano profondamente l’immaginazione: chi non ha mai fantasticato di viaggiare nello spazio, visitare pianeti lontani o scoprire nuove forme di vita extraterrestri?
Le emozioni non si sviluppano solo individualmente, ma si appropriano del contesto sociale e sanno renderlo inclusivo.
Nonostante la giornata intensa, la voglia di raccontare ai genitori e ai parenti al rientro è stata la conferma che come specie “ narriamo” per apprendere, per comprendere ma soprattutto per condividere.
Lo storytelling però non si conclude qui: acqua e cielo sono solo due delle tre tappe esperienziali progettate per i bambini. A completare il percorso, laboratori scientifici e informatici, svolti a scuola, approfondiranno concetti chiave e svilupperanno competenze interdisciplinari. Un’ultima uscita sul territorio dedicata al tema “terra”, con attività di orienteering nei boschi dell’Oltrepò pavese, sarà oggetto di un prossimo appuntamento narrativo tra scuola e territorio. A presto.
A cura della scuola Anna Gravino
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