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VOGHERA 07/08/2024: Atletica dimenticata. Carlo Airoldi. La storia

Agosto 07
12:07 2024

VOGHERASe cercate il nome di Carlo Airoldi, sugli annuari statistici delle olimpiadi moderne, non lo troverete. E neppure nelle liste Fidal degli azzurri. Ma Carlo Airoldi un campione lo è stato. E doveva vincere la prima maratona olimpica, ad Atene 1896. Ma come tante volte nello sport. La politica lo fece squalificare ingiustamente. Perché a quelle olimpiadi, doveva vincere tale gara un greco. E così fu. Così oggi Carlo Airoldi e un nome che dice poco. Agli sportivi, anche appassionati di atletica. Questo fondista nacque a Origgio, provincia di Milano all’epoca. Nel settembre 1869. Iniziò a praticare la corsa. Erano allora gare su strada. Di lunga distanza. Già nel 1894 vinse la sua prima gara, la Lecco-Milano di 50 kilometri. L’anno dopo partecipò a una sfida. Che ancora oggi appare mitica. La Torino-Marsiglia-Barcellona, mille kilometri. E possiamo immaginare su che strade, e con che abbigliamento sportivo. Che vinse, ricevendo un premio in denaro, 500 pesetas. Che gli serviva per pagarsi il treno per il ritorno. Li scopri che stavano organizzando le Olimpiadi ad Atene. E che c’era una gara di 40 km. circa da Maratona ad Atene. All’epoca le maratone avevano distanze diverse. Fu solo con le Olimpiadi di Londra del 1908. Che gli inglesi, come al solito. Codificarono la distanza in 42,195 km. Ma allora era ancora tutto molto incerto. Anche se Airoldi voleva fare quella gara. Airoldi non voleva rinunciare al suo sogno. Gli mancavano i mezzi, decise di andare a piedi. Da Milano ad Atene, nell’inverno 1896. Anche oggi sembrerebbe un impresa. Airoldi era solo, senza accompagnatori. Trovò uno sponsor il giornale “la bicicletta”. Che in cambio dei suoi articoli, avrebbe aiutato Airoldi ad arrivare ad Atene. Partì il 1 marzo. Due giorni dopo il disastro di Adua. A fine febbraio, quella sconfitta. Che costò quasi 5000 morti. Creo molto malcontento, e l’Italia rinunciò a partecipare alle Olimpiadi. Anche con i sei atleti che si erano qualificati. Così Airoldi era il solo italiano, che avrebbe gareggiato ad Atene. Il viaggio fu pieno di pericoli, soprattutto dopo aver lasciato l’Italia. Airoldi doveva arrivare entro il 5 aprile. La maratona era in programma per il giorno 10 aprile. Giunse fino a Ragusa, in Dalmazia. Li prosegui in piroscafo. Per evitare l’Albania. E riusci a completare il suo viaggio. Giungendo in tempo ad Atene. Ma li si compì la beffa. Airoldi era il favorito della gara. Ma il comitato olimpico, disse che era un professionista. Per quel premio in denaro ricevuto a Barcellona. E il nostro campione, non potè disputare la sua gara. Che venne vinta da un pastore greco, diventato poi famoso Spyridon Louis. E in nessun libro, è citato Carlo Airoldi. M. Piombo

 

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