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VOGHERA 29/04/2024: I “ ragazzi” della CRI di Voghera alla scuola San Vittore

Aprile 29
12:04 2024

VOGHERAEcco “il souvenir de Solférino” che l’elvetico Henry Dunant, classe 1828, ha saputo donare al mondo intero: un’idea che ha piegato le coordinate spazio- temporali del conflitto bellico del 1859 al senso di appartenenza alla specie e ha testimoniato l’invincibilità di principi che sorreggono la cittadinanza umana. Solferino era stata una battaglia cruenta, una delle più sanguinose delle guerre d’indipendenza. Una vera carneficina che aveva decimato gli eserciti avversari, il franco-piemontese schierato contro quello austriaco, trasformando il campo in una distesa assurda di corpi e feriti: questo era il triste scenario che appariva agli occhi del ginevrino Dunant durante il suo viaggio in Italia.

Una virata serendipica, la sua! Stava raggiungendo l’imperatore di Francia per richiedere la necessaria regale approvazione per la concretizzazione di un sogno di ricchezza, che non si sarebbe realizzato, ed invece ha gettato le basi di un grande progetto umano ed umanitario che conserva il suo originario sapore di empatia e l’intenso profumo della solidarietà.

La corsa contro il tempo e le asperità della guerra hanno avuto il sopravvento quel 24 giugno del 1859. Dunant era del tutto ignaro che il suo slancio impulsivo non si sarebbe esaurito nella frenetica raccolta di civili volontari, di bende, di acqua e di luoghi di riparo, ma avrebbe continuato a essere così vivido da spingerlo a narrarlo in un libro per condividerlo con il mondo intero: in guerra, e non solo, un’azione solidale congiunta, imparziale, autonoma e organizzata di assistenza universale doveva diventare una costante certa e rassicurante.

Fu un impegno intenso, pieno, esclusivo che il ginevrino portò avanti nonostante le avverse condizioni economiche che lo vedevano ridotto sul lastrico per il fallimento dei suoi investimenti.

Dalla sua grandezza morale prese le mosse la macchina umanitaria che sotto il simbolo della “croce rossa” opera ancora oggi, ispirandosi a principi universali.

Dalla sua fondazione, la CRI ha costruito con il Ministero dell’Istruzione un’intesa di progresso e civiltà rivolta alle nuove generazioni e contemplata anche dalle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica.

L’interdisciplinarità dell’educazione civica ha, infatti, diretto l’intero percorso dedicato alla CRI, declinato nelle singole classi del plesso di San Vittore con il supporto di tutte le discipline.

Si sono integrati momenti “EAS” con veri e propri “Circle time” durante i quali i “Sette Principi”della CRI sono stati argomenti di riflessione e dibattito per le classi quarta e quinta. In terza e seconda, da creativi brainstorming sono emerse soluzioni o idee sull’ analisi di problematiche che possono verificarsi nella quotidianità dei bambini.

I “ragazzi della CRI “ di Voghera hanno ampliato, con il loro contributo esperienziale, il percorso formativo finalizzato all’incontro.

“Che faresti se uno dei tuoi cari avesse un piccolo incidente?”, ha chiesto Viviana ai piccoli dopo aver mostrato un mega telefono analogico con la sua cornetta e un enorme 112 al posto del disco numerico.

“Facciamo che?”

“Simuliamo?”

Un leggero tremolio della voce ha spesso tradito il misto di emozione e sensazioni mentre l’aria vibrava al ritmo del respiro dei “piccoli soccorritori “ che, in un gioco di interpretazione verosimile, hanno dato risposte sagge e concretamente mature.

Un video di forte impatto ha trasmesso la natura della determinata professionalità di operatori e volontari della CRI nei loro interventi di soccorso e di supporto in momenti tragici e di fragilità.

Alla parte teorica è seguito un vero proprio sopralluogo nell’ambulanza, corredata di un paziente d’eccezione: il coccodrillo Coco, una mascotte della CRI di Voghera accuratamente incerottata.

Non poteva mancare l’emozione di far suonare la sirena e nemmeno l’orgoglio di sedere sui sedili anteriori del veicolo, passando ad accurata perlustrazione ogni singolo accessorio e strumentazione.

I due Matteo e Viviana sono stati esaustivi e teneri e hanno dato ai bambini la possibilità di cogliere dal vivo la forza che spinge a diventare volontari preparati e coraggiosi.

L’insegnante Vincenzina Fazio, una collega della scuola primaria “Dante”, è stata l’organizzatrice d’eccezione dell’evento, oltre ad essere lei stessa una volontaria del Comitato locale della CRI. Grazie al suo interessamento, anche i futuri primini, che erano in visita a San Vittore, sono stati coinvolti nell’iniziativa e hanno potuto ricevere il diploma di “Piccoli soccorritori “.

La conoscenza è più profonda se sorretta da partecipazione: la conferma per gli insegnanti è stata l’urgenza dei bambini, colta già al momento dell’uscita, di raccontare l’esperienza vissuta.

(testo e foto a cura della scuola)

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