PAVIA 19/02/2024: In mostra all’Orto Botanico antichi spettacolari modelli giganti di vegetali
PAVIA – Prosegue e cresce, nel 2024, l’azione di divulgazione condotta dai giardini che aderiscono alla Rete degli Orti Botanici della Lombardia, fra cui quello di Pavia.
Dopo aver approfondito il lavoro di ricerca, entra ora nel vivo la parte di divulgazione e restituzione al pubblico del progetto ScienzaViva. Orti botanici e giardini di delizia. Antichi saperi e nuove pratiche per la diffusione della cultura scientifica (SVING. Scienza Viva in Giardino), di cui la Rete degli Orti Botanici della Lombardia è partner insieme con ReGiS – Rete dei Giardini Storici e con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, capofila di questa iniziativa cofinanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) nell’ambito delle iniziative per la diffusione della cultura scientifica, che si concluderà entro il 2024.
Nell’ambito del progetto SVING, i tre partner indagano sul patrimonio di antichi saperi custodito all’interno dei rispettivi circuiti per contribuire a dargli valore attraverso forme creative di diffusione della conoscenza e soluzioni espositive e didattiche innovative e coinvolgenti. L’obiettivo: creare un ponte tra passato e futuro e sostenere la scienza quale “materia viva” per raccontare i grandi temi del presente, dalla biodiversità agricola al cambiamento climatico alla sostenibilità della filiera alimentareD
Di seguito un esempio delle indagini condotte dall’Orto Botanico di Pavia, che sta tuttora lavorando alla valorizzazione di 150 preziosi modelli vegetali prevalentemente in cartapesta o gelatina, antecedenti al 1893, 135 dei quali provenienti dalle mani degli artigiani dalla Antica Manifattura Brendel (fondata da Robert Brendel nel 1866 in Breslavia, Polonia, poi spostata in Germania dal successore e figlio Reinhold Brendel) e 15 da Henrich Gässer, collaboratore tecnico del botanico Gottlieb Haberlandt attivo a Graz (1880-1910) e in seguito a Berlino.
Queste straordinarie riproduzioni fuoriscala di sezioni vegetali, che rappresentano in maniera ingrandita fiori e organi riproduttivi delle piante, ma anche frutti e malattie fungine, erano creati grazie alla collaborazione tra scienziati e modellisti impiegati alla fine dell’Ottocento per la didattica, come supporto all’insegnamento della botanica.
Dallo studio di questi modelli, non solo emerge l’aspetto dell’evoluzione degli strumenti didattici, ma anche l’aspetto prettamente estetico degli stessi, ingranditi al punto da far scaturire particolari molto dettagliati, che altrimenti sarebbero impossibili da scorgere.
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