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VOGHERA – Se tutti sono d’accordo sul recupero del teatro di Voghera, non tutti tutti sembrano d’accordo con il nome che è stato dato alla rinnovata “Piccola Scala”. Il “problema”, per alcuni, infatti non sembra essere tanto la dedica a Valentino, quanto l’eliminazione del vecchio nome, l’originario teatro “Sociale”.

Spiega Fabio Aquilini del movimento L’Italia del rispetto. “Il teatro Sociale è di Voghera e di tutti i cittadini e proprio un numero considerevoli di questi mi ha contattato lamentandosi della mancanza del termine Sociale nell’intestazione del teatro.”

Nulla nei confronti dello stilista e Vogherese Valentino Garavani, stimato in tutto il mondo ma il termine Sociale conferma la dimensione di partecipazione Civica… come ad esempio la Biblioteca civica Ricottiana”, aggiunge Aquilini, annunciando di aver dato inizio alla raccolta firme per la petizione “Rivogliamo il termine Sociale”.

Attorno al nome del teatro si sono addensate però anche altre tipologie di critica, in particolare relative all’iter seguito per l’intitolazione a Valentino. Nicola Affronti consigliere dell’Udc arriva però anche a mettere in dubbio la decisione in sé, in quanto per legge, ricorda, “non si potrebbero intitolare monumenti ai personaggi in vita”… per non passare dall”omaggio’ ad una celebrità ad una mera ‘pubblicità’ (Affronti infatti chiede se vi sia o meno un contratto di sponsorizzazione’).

Pier Ezio Ghezzi, del movimento civico, invece, pur dichiarandosi d’accordo con l’intitolazione, critica il Comune perchè avrebbe preferito che la Giunta facesse passare l’intitolazione in consiglio comunale.

Meno critica invece, per la consigliera del Pd. Ricordando che nulla si fa senza i soldi e precisando che vale solo per questa volta…  promettendo quindi che presto tornerà sulle barricate (“in Consiglio comunale tornerò ‘posseduta’… come dice qualcuno della maggioranza”, spiega sui social) Ilaria Balduzzi di fatto promuove l’operazione ‘Valentino’.

“L’intitolazione di luoghi pubblici vera e propria può essere fatta solo per una persona non in vita da 10 anni oppure con deroga speciale da parte del Prefetto – scrive -. Chiederemo anche questo. Ma torniamo pur sempre al famoso… Pecunia non olet. Forse – aggiunge – si sarebbe potuto mantenere Sociale e aggiungere V.G. ma sempre…. Pecunia non olet.” Per poi concludere, con un’altra buona dose di realismo: “La sensazione è che nell’animo dei vogheresi resterà sempre e comunque il Teatro Sociale”.

Comunque la si pensi (e c’è chi pensa, ad esempio, che senza il nome ‘puro’ di Valentino dato al Teatro iriense si verrebbe inesorabilmente a perdere quel valore aggiunto che può consentire ad una simile struttura di vincere la sfida di un mantenimento che, come per tutti i teatri, resta difficile), fra una polemica e l’altra, nel frattempo la nuova stagione teatrale del “Valentino” prosegue.

E’ proseguita il 16 dicembre scorso con il concerto dell’Orchestra da Camera di Mantova. E proseguirà Mercoledì 24 gennaio 2024 con il terzo dei 12 spettacoli, l’“Otello” di William Shakespeare (regia Andrea Baracco, con Valentina Acca, Verdiana Costanzo, Francesca Farcomeni, Federica Fresco, Viola Marietti, Federica Fracassi, Ilaria Genatiempo e Cristiana Ramparulo”).