VOGHERA 04/12/2023: All’Istituto Comprensivo Pertini si insegna a ”non aver paura” di affrontare la violenza di genere
VOGHERA – Una sala gremita di studenti, docenti, genitori e membri delle associazioni ha ospitato sabato 2 dicembre, alle 14.30, l’incontro “Io non ho paura – Fare rete contro la violenza di genere”, organizzato dall’Istituto Comprensivo Sandro Pertini (membro della rete di scuole della Provincia di Pavia per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne) con il patrocinio del Comune di Voghera e la collaborazione della Fondazione Adolescere, che ha messo a disposizione i locali.
Ospite d’onore l’Assessore regionale Elena Lucchini, che ha illustrato le diverse iniziative adottate dalla Regione Lombardia, con un importante stanziamento di fondi, sia per la prevenzione del fenomeno sia per l’accoglienza delle donne vittime di violenza in strutture abitative gratuite e sicure (“Continuare a fare rete contro la violenza di genere – ha commentato Lucchini –: questo è stato l’obiettivo dell’incontro pubblico promosso a Voghera e rivolto in particolare a studenti e docenti delle scuole del territorio. Grazie all’istituto Sandro Pertini di Voghera, al Comune di Voghera, al centro Antiviolenza Chiara a tutta la Rete di Scuole della Provincia di Pavia per le Pari Opportunità e alla fondazione Adolescere per l’importante confronto di oggi e per il lavoro che continuerete a fare in sinergia e collaborazione”).
Fondamentale, in questo senso, la collaborazione con i Centri Antiviolenza, rappresentati a Voghera dalla onlus C.H.I.A.R.A. operativa su tutto il territorio oltrepadano; la presidente Cristina Boffelli ha sottolineato l’impegno delle moltissime donne attive nel centro, specificamente formate per offrire supporto psicologico, organizzativo e legale alle vittime.
«I numeri sono in aumento anche in un territorio apparentemente tranquillo come l’Oltrepò; le donne che si rivolgono al Centro appartengono a tutte le età e classi sociali, il che rivela la diffusione a 360° del fenomeno.» È importante conoscere i diversi tipi di violenza che le donne possono subire – fisica, sessuale, economica, psicologica – senza sottovalutare quella “assistita” dai figli, spesso minorenni, che rischiano di reiterare gli atteggiamenti violenti o passivi manifestati dagli adulti.
Concetti ribaditi dall’avvocato Ilaria Sottotetti, legale di C.H.I.A.R.A. e da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei più deboli (anche in collaborazione con i City Angels di Milano). Nel suo intervento, dopo aver spiegato le tappe storiche grazie alle quali la donna ha conquistato dignità e rispetto sul piano legislativo, ha illustrato gli aspetti legali di un fenomeno dalle mille sfaccettature che comprende lo stalking, il revenge porn, i diversi tipi di violenza sessuale fino ad arrivare al femminicidio, soffermandosi in particolare sui segnali di allarme che devono indurre una donna a chiedere aiuto, anche solo per fugare un dubbio o ricevere un consiglio da persone esperte e preparate.
«Il titolo scelto per l’incontro, “Io non ho paura”, vuole proprio sottolineare come per uscire dal tunnel dei timori, dei ricatti, delle minacce e della sudditanza psicologica vi sia solo una strada: conoscere la rete messa a disposizione dalle istituzioni e affidarsi ai suoi operatori». Una rete, ha sottolineato l’Assessore alle pari opportunità e vicesindaco Simona Virgilio, che coinvolge anche molte associazioni di volontariato operanti in diversi campi, dalla sanità al mondo dell’impresa e della cultura.
Anche lo sport, richiamato dall’intervento dell’Assessore alla scuola Giuseppe Giovanetti, può offrire importanti stimoli per una sana educazione alla parità di genere.
Ad aprire e chiudere l’incontro è intervenuta la Dirigente Scolastica Maria Teresa Lopez: «La scuola ha una grande responsabilità in un momento di vera emergenza come questo, poiché è anche sui banchi di scuola che si imparano i valori, il rispetto dell’altro, la gestione dei conflitti e si può così intervenire a monte su tutti quei fattori culturali ed emotivi che rappresentano la principale forma di prevenzione e contrasto all’insorgenza di comportamenti violenti. Per questo il 25 novembre deve durare tutto l’anno e l’educazione al rispetto deve costituire un asse portante nella formazione dei giovani.»
Al termine dell’incontro tutti hanno indossato le magliette arancioni realizzate da Regione Lombardia con il chiaro messaggio rivolto alle donne vittime di violenza: “non siete sole, chiamate il 1522“.
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