VARZI 05/07/2023: Peste Suina. Verso l’abbattimento totale dei cinghiali. Ma c’è chi dice NO. Zion: Rischio di alterazione dell’ecosistema
VARZI – “Cinghiali zero” nella zona collinare e montana dell’Oltrepo Pavese come soluzione alla diffusione del virus della peste suina africana (PSA) fra gli ungulati, e come modo per tutelare gli allevamenti di suini da cui proviene la carne usata per il noto Salame di Varzi.
La soluzione .(avanzata a seguito del ritrovamento di n 2 capi positivi al tampone per la peste suina africana) sarebbe emersa nel corso di un incontro presso la sede della Comunità montana a Varzi (avvenuto giovedì sera) fra i cacciatori e i responsabili di Ats Pavia e Milano, la Polizia provinciale e i funzionari di Regione Lombardia.
Contro tale ipotesi di abbattimento totale di questi animali, ora si schiera l’associazione “Zion”, Ente per la difesa dell’ambiente e degli ecosistemi.
In merito al progetto di abbattimento il sodalizio spiega. “La sensibilità verso il regno animale ci porta ad alcune considerazioni che sfuggono alla discussione degli enti locali e che vorremmo fossero oggetto di un dibattito serio e scientificamente sostenibile”
Zion quindi si chiede e chiede: se “Lo sterminio è una soluzione scientifica per contenere la proliferazione della peste?”; se “Lo strumento di diagnosi utilizzato è attendibile e preserva da eventuali falsi positivi?”; se “Le due carcasse di cinghiale ritrovate, sono decedute con le stesse
condizioni cliniche oppure il test positivo è a prescindere dalla concomitanza di altri fattori alterati?”
Prosegue Zion con le domande: “L’incidenza di n. 2 carcasse positive al test diagnostico ritrovate in 30 giorni, sono indice di grave allerta tale da giustificare lo sterminio di tutta la specie presente nell’Oltrepo’?”; “Eliminare una intera specie da un territorio quali conseguenze potrà avere nel medio periodo in merito all’alterazione dell’ecosistema e della catena alimentare? Poiché il cinghiale è una specie onnivora: topi, serpenti, granaglie, radici… Come si pensa di fare fronte a questo ulteriore problema che non può essere classificato male minore, poiché avrà ripercussioni a medio lungo periodo: è possibile scongiurare un danno alla biodiversità?”.
E ancora: “Abbandonando la scienza, e entrando nel merito della statistica, esistono precedenti simili operazioni di sterminio selettivo di una specie che abbiamo portato risultati apprezzabili nel breve periodo (contenimento della risposta positiva al test diagnostico) e di medio lungo periodo in merito alla tutela dell’ambiente, ecosistema e catena alimentare?”
“Domande lecite che sono state escluse dal dibattito che ha portato alla decisione di sterminare gli esemplari dell’Oltrepò Pavese” conclude l’Ente per la difesa dell’ambiente e degli ecosistemi ”Zion”.
Dalla riunione del 29 giugno sarebbe emerso il via libera all’abbattimento dei cinghiali ma senza l’utilizzo dei cani e senza l’impiego della tecnica della “caccia collettiva”.
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