STRADE 19/07/2023: Strade. Troppe distrazioni alla guida. L’Anas lancia una campagna di sensibilizzazione. Imputato il cellulare. Ma non c’è solo quello
STRADE – Basta con le distrazioni. Basta con l’uso del cellulare. Basta con l’uso di alcol e droghe. Mettersi alla guida dell’auto è un atto di responsabilità e di rispetto delle regole. Il viaggio su strada non può rappresentare un rischio per la propria vita e quella degli altri.
Nel nuovo spot sulla sicurezza stradale, presentato da Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) che gestisce diverse strade in provincia di Pavia, si rilanciano questi messaggi nell’ambito della campagna: “Quando guidi, Guida e Basta”.
Il video è stato realizzato da Anas in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Polizia di Stato, in versione televisiva e radiofonica.
“L’impianto della narrazione dello spot – spiega Anas in un comunicato – è incentrato su due gruppi di giovani, il target principale a cui destinato il messaggio, che stanno andando in discoteca su due diverse vetture. Con un montaggio alternato e l’uso di inquadrature verticali, che richiamano il linguaggio dei social network, si notano i comportamenti contrapposti: la condotta scorretta degli uni (uso del cellulare, realizzazione di video e foto, cintura di sicurezza non indossata) contro quella corretta degli altri.
Solo questi ultimi giungeranno a destinazione.
Il messaggio è chiaro: la distrazione, l’uso smodato del telefono e dei social durante la guida sono comportamenti pericolosi per sé e per gli altri.
“L’impegno di Anas per garantire sicurezza sulle nostre strade è costante e quotidiano – ha dichiarato l’AD Aldo Isi – attraverso la manutenzione, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture. Ma si deve affiancare il comportamento corretto alla guida. Rispettare il codice della strada e guidare senza distrazioni non può essere un optional, ma un dovere di tutti. Solo così possiamo raggiungere l’obiettivo, in linea con le strategie della Capogruppo FS, di riduzione degli incidenti del 50% entro il 2030 e zero vittime entro il 2050.”
“Purtroppo, quest’anno stiamo registrando, nell’incidentalità stradale, un trend lineare con dati che devono far riflettere seriamente sulle strategie da adottare per aggredire l’obiettivo europeo del 2030 del dimezzamento del numero di vittime sulle nostre strade” ha dichiarato Filiberto Mastrapasqua, direttore del Servizio Polizia Stradale. “Fra le altre – prosegue -, la prevenzione realizzata attraverso la comunicazione è senza dubbio la chiave di volta per affrontare efficacemente il fenomeno dell’incidentalità che vede, quale prima causa, la distrazione seguita dalla velocità. Telefonare, chattare o riprendersi mentre si guida, sono comportamenti azzardati e pericolosi che devono essere evitati. Guidare con prudenza deve entrare a far parte del bagaglio culturale di ciascuno di noi.”
NON SOLO CELLULARE
“Oltre alla distrazione, anche l’eccessiva sicurezza nel comportamento alla guida è un dato significativo che contribuisce all’aumento degli incidenti stradali – spiega l’Anas -. L’ultima ricerca sugli stili di guida degli utenti commissionata da Anas e condotta da CSA Research ha infatti rilevato che gli automobilisti italiani attribuiscono alle condotte altrui, non alle proprie, i pericoli che causano incidenti o situazioni potenzialmente a rischio.
Lo studio, giunto alla seconda edizione, rileva che sul rispetto delle regole del codice della strada, in una scala da 1 a 10, il giudizio su sé stessi oscilla tra un punteggio compreso tra l’8 e l’8,8. Molto meno clementi, invece, quando si esprime un giudizio sugli altri: qui la percezione raccoglie consensi che vanno da 5 a 5,9.
Come si è visto, la campagna di Anas ha come target i giovani. Ma deve essere ben chiaro che il fenomeno della distrazione alla guida non ha età e non è affatto legato ai soli viaggi verso le discoteche. La riprova sono i numerosissimi incidenti che si verificano ogni giorno (di giorno!) fra mezzi guidati da adulti, che vanno al lavoro.
Quanto accaduto lunedì sulla A21 ne è una ulteriore prova. Un evento, quello della Torino-Piacenza, che dovrebbe far pensare tutti e mettere in allerta tutti. Ma che, c’è da esserne certi, per la regola di cui sopra (la colpa è sempre degli altri) purtroppo non porterà alle conseguenze necessarie e sperate.
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