VALLE STAFFORA 23/06/2023: Trovato cinghiale infetto. La peste suina dal Piemonte è arrivata in Oltrepo pavese. Ats in campo. In campo anche l’esercito e i droni
VALLE STAFFORA – Quello che da tempo si temeva è divenuta realtà. E’ ufficialmente allarme peste suina in Oltrepo pavese.
Un cinghiale trovato morto Bagnaria, in località Torretta, è risultato positivo alla Psa (Peste suina africana). Per fronteggiare l’emergenza, ancora prima dell’arrivo della conferma delle analisi, l’Ats di Pavia aveva delimitato l’area, creando una zona rossa con “Restrizione II”, in cui ricadono i comuni di Ponte Nizza, Bagnaria, Brallo di Pregola, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Varzi, Val di Nizza, Santa Margherita di Staffora, Cecima, Colli Verdi Valverde).
In tale zona sussiste il divieto della caccia ai cinghiali, l’addestramento dei cani e le manifestazioni con più di 20 persone sono soggette ad autorizzazione da parte dei Comuni.
Appena oltre la zona è stata istituita la zona di “Restrizione I” (Rocca Susella, Montesegale, Godiasco, Borgoratto Mormorolo, Fortunago, Volpara, Borgo Priolo, Rocca de’ Giorgi, Rivanazzano, Colli Verdi), che prevede l’attenta sorveglianza del territorio con ricerca attiva delle carcasse di cinghiale, nonchè limiti alla caccia.
Al dì là dell’allarme per i cinghiali in sè (la cui malattia non si trasmette all’uomo) le preoccupazioni più grandi sono per il rischio di infezione degli allevamenti di suini locali, con ricadute sulla produzione e la vendita del noto insaccato locale (il Salame di Varzi).
Per questo c’è la grande mobilitazione generale. La Coldiretti è intervenuta chiedendo interventi immediati per fermare la proliferazione dei cinghiali, per garantire la sicurezza degli allevamenti ma ha anche chiesto di non creare allarmismo ingiustificato.
Paolo Maccazzola, presidente di Cia Lombardia, chiede un intervento immediato a Regione Lombardia: “La situazione è gravissima, serve arginare questa piaga prima che si arrivi al blocco della circolazione dei prodotti di derivazione suina. Non possiamo lasciare in mano ai cacciatori e alle guardie forestali tutta la responsabilità del contenimento, servono abbattimenti fatti in maniera mirata e soprattutto in temi rapidi.”
Anche la politica si è mossa.
Simone Verni, ex consigliere regionale, oggi coordinatore provinciale del M5S Pavia, ha polemizzato con la Regione: «Sapete quanti fondi ha stanziato la Lombardia agli allevatori di suini per fronteggiare, scongiurare o contenere il diffondersi della peste suina? 2,2 milioni di euro, che su un bilancio di circa 23 miliardi e i danni miliardari che potrebbe generare la PSA al settore suinicolo, rappresentano una goccia nell’oceano. Le ricadute della PSA sarebbero catastrofiche, sia in merito ai danni aziendali, che in termini di posti di lavoro che andrebbero persi. Abbiamo un Presidente di Commissione Agricoltura (Lega) e il Vicepresidente (FdI) cacciatori, che hanno a cuore unicamente le istanze (strampalate) dei cacciatori. Durante l’ultima campagna elettorale il Presidente Conte e il M5S sono stati l’unica forza politica ad incontrare tutte le Organizzazioni Professionali Agricole in provincia di Pavia.”
Gli ha replicato il consigliere regionale Claudio Mangiarotti, responsabile provinciale di FdI, spiegando che in Commissione Sanità si è parlato di Psa e delle misure necessarie per ridurre il rischio che la malattia si diffonda.
Aggiunge Mangiarotti: “Dopo il ritrovamento della prima carcassa infetta a Bagnaria, anche in Oltrepò Pavese è scattato l’allarme sulla diffuisione della Peste Suina Africana, una malattia provocata da un virus non pericoloso per gli esseri umani, ma mortale per i suini infetti. Regione Lombardia, con il supporto del Governo, attuerà tutti i piani necessari al contenimento del contagio, mettendo a disposizione maggiori fondi ed avvalendosi dell’intervento dell’esercito e dei droni per monitorare il territorio per evitare il dilagare dell’epidemia che potrebbe causare danni incalcolabili per la filiera suinicola. “
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