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PAVIA 12/05/2023: Diventa Mamma dopo un tumore raro. A Pavia il primo caso di gravidanza naturale dopo adroterapia alla pelvi

Maggio 12
18:30 2023

PAVIA In occasione della Festa della Mamma, arriva da Pavia un messaggio di forza e di speranza per tante donne. Angelica, a soli 27 anni, riceve una diagnosi di tumore raro dell’osso sacro, il cui trattamento rischia di compromettere la sua possibilità di avere figli.

Viene trattata al Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica con fasci di ioni carbonio, dopo che il suo utero e le sue ovaie sono stati spostati per preservarli dalle radiazioni, con una procedura del tutto inedita in letteratura.

Terminata la terapia e in buon controllo di malattia, la sua funzionalità ormonale risulta intatta e resta incinta spontaneamente. Ad accompagnarla in questo percorso, una task force multidisciplinare e tutta al femminile di dottoresse del CNAO e del Policlinico San Matteo, supportate dal chirurgo Lorenzo Cobianchi.

“Ho scoperto di essere rimasta incinta durante il weekend della Festa della Mamma dell’anno scorso”, racconta Angelica. “Dopo le terapie cui mi ero sottoposta, non mi aspettavo che potesse accadere per vie naturali né di avere una gravidanza in cui tutto è stato davvero perfetto. All’inizio ero molto spaventata, avevo mille dubbi, non si sapeva come avrebbe reagito il mio corpo. Per questo ho deciso di farmi seguire là dove erano stati in grado di trattare il mio tumore e conoscevano bene la mia storia. Pavia mi aveva ridato la vita e la possibilità di dare la vita: la mia bambina doveva nascere lì. La dottoressa Amelia Barcellini del CNAO e la dottoressa Chiara Cassani ginecologa oncologa del Policlinico San Matteo mi hanno preso per mano e da quel momento mi sono sentita al sicuro, ho ritrovato la serenità. Tanto che all’ultimo mese di gravidanza mi sono trasferita a Pavia, per essere certa che, anche in caso di parto prematuro, sarei stata assistita dalle ‘mie’ dottoresse”.

Prima di poter diventare mamma, Angelica doveva però affrontare il male che l’aveva colpita.

“Escluso l’approccio chirurgico, per trattare il suo tumore serviva una dose radicale, quindi elevata, di adroterapia, non compatibile con quella tollerata dagli organi a rischio adiacenti, in particolare il retto e, data la giovane età di Angelica, l’utero e le ovaie”, evidenzia Amelia Barcellini, radioterapista oncologo del CNAO. “Per distanziare retto e utero abbiamo usato un dispositivo in silicone, detto ‘spacer’. Se le ovaie fossero state lasciate in sede, avrebbero ricevuto una dose di radiazioni tale da renderle inattive dal punto di vista ormonale, determinando anche una menopausa radio-indotta. Per evitare che questo accadesse, occorreva dislocarle affinché non risentissero neanche di una eventuale minima dose di irradiazione. Poiché ogni intervento sulle ovaie non è esente da rischi, Angelica si è sottoposta anche a una crioconservazione ovocitaria, per permetterle in un futuro di diventare madre. Abbiamo seguito la sua funzionalità ormonale durante tutti i controlli, senza mai evidenziare delle alterazioni”.

“Nello specifico – spiega il professor Lorenzo Cobianchi, chirurgo del Policlinico San Matteo che ha eseguito l’intervento di dislocazione degli organi vicini al tumore – le ovaie sono state anteriorizzate fissandole alla parete addominale, dopo aver dislocato il retto e l’utero con uno spacer in modo da risparmiare queste strutture dal fascio di particelle”.

“A nostra conoscenza – dice Maria Rosaria Fiore, medico radioterapista oncologo del CNAO e referente del trattamento dei sarcomi dell’osso – è la prima volta al mondo che si eseguiva un trattamento con ioni carbonio alla pelvi preceduto da una procedura di questo tipo per proteggere la fertilità. Le sedute si sono svolte nell’estate del 2019; nella primavera 2022 Angelica ci ha comunicato di essere incinta”.

Nella sua odissea Angelica è stata seguita da una equipe interdisciplinare che ha compreso anche che ha fatto nascere la piccola Federica.

E qui entrano in gioco le anestesiste del Policlinico San Matteo, le dottoresse Maria Paola Delmonte (anestesista del Policlinico San Matteo) e Federica Broglia (anestesista del Policlinico San Matteo).

Questa di Angelica, insomma, è più di una storia: racconta di una giovane donna che affronta un tumore raro, riuscendo a diventare mamma contro ogni pronostico, ma testimonia anche i risultati cui possono arrivare due strutture d’eccellenza che uniscono le forze in una collaborazione multidisciplinare. Ed è anche la storia di un gruppo di dottoresse che gettano il cuore oltre l’ostacolo e si mettono alla prova in un percorso dall’esito tutt’altro che scontato.

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