VOGHERA 27/02/2023: Guerra in Ucraina. Sabato scorso il presidio in piazza della Rete italiana Pace e Disarmo cittadina
VOGHERA – Anche Voghera – tra le oltre 100 città italiane che hanno manifestato contro la guerra – ha portato il suo contributo alla tre giorni di iniziative promosse dalla Rete italiana Pace e Disarmo che ha accolto l’invito di “Europe for Peace” nelle giornate del 24, 25 e 26 febbraio ad un anno dall’invasione russa dell’Ucraina.
Attorno alla parola d’ordine “Un anno di guerra è troppo! La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno” diverse Associazioni vogheresi – Insieme, Comunità del Carmine, Legambiente Voghera – Oltrepo, Verso il Kurdistan, Centro culturale islamico, Solidari-Dimbalente, CGIL Pavia oltre all’Anpi ed al RAP – Fivl vogheresi – si sono ritrovate sabato 25 per un presidio in via Cavour.
Con letture varie e riflessioni – tra le quali due interventi di donne ucraine – sono stati evidenziate la condanna dell’aggressione russa, gli orrori che accompagnano ogni avventura bellica, il disastro ambientale oltre alla distruzioni di vite, la necessità di aprire e trovare soluzioni negoziali, fino ad ora cancellate da una folle corsa al riarmo ed al prevalere delle logiche belliche.
Come ha scritto Lorenzo Guadagnucci, partecipante alla Marcia Perugia – Assisi svoltasi in edizione straordinaria nella notte del 23 febbraio
“Questa nuova guerra europea di inizio del XXI secolo somiglia sinistramente alla prima Grande guerra del ‘900, una carneficina che fu iniziata e combattuta per anni, con mezzi di morte infinitamente meno potenti degli attuali, per ragioni che ancora sfuggono alla piena comprensione; sappiamo però con certezza che gli Stati del tempo erano molto ben armati e che avevano sviluppato al proprio interno forti ideologie nazionaliste e militariste, quelle ideologie che abbiamo cercato di decostruire e neutralizzare, sul piano culturale ma anche su quello istituzionale, dopo la Seconda carneficina mondiale, cui seguirono documenti e organizzazioni come la Dichiarazione sui diritti umani, le Nazioni unite, le Costituzioni democratiche europee. Lo storico Christopher Clark, in un libro famoso (I sonnambuli, Laterza), descrisse le élite del tempo, alla vigilia della Grande guerra, come dei sonnambuli, che avviarono il mondo, e soprattutto l’Europa, alla catastrofe che conosciamo, in un misto di incoscienza, di insipienza e di inerzia: una condizione, appunto, di sonnambulismo.
Noi camminatori fra Perugia e Assisi, nel nostro piccolo, accenderemo torce e fiaccole nel buio dell’Europa presente e cercheremo di scuotere e svegliare i sonnambuli al potere, ma sappiamo d’essere troppo pochi, troppo deboli, troppo periferici per illuminare davvero il buio che avvolge le cancellerie europee e di oltre Atlantico; sappiamo anche, però, di avere dalla nostra parte un potenziale enorme, che può risultare decisivo: i corpi di milioni di cittadini europei che possono – devono – uscire dal silenzio e portare in strada la fiaccola della pacificazione di cui abbiamo bisogno per gettare un fascio di luce sui sonnambuli di Roma e Parigi, di Washington, Berlino e Bruxelles. Da svegli, solo da svegli, e ascoltando le voci che salgono dal basso, la guerra può essere fermata, e un futuro decente per l’Ucraina, la Russia, l’Europa, il mondo intero può essere immaginato.”
Una fiaccola che anche a Voghera raccogliamo per proseguire il nostro impegno contro la guerra.
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