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STRADE 22/11/2022: Incidenti e stili di guida. Per gli italiani la colpa è sempre dell’altro. Le regole più violate: Frecce Cellulare Distanza di sicurezza Cinture. La ricerca dell’Anas

Novembre 22
13:14 2022

STRADE – Vista l’entità del fenomeno e visto il perdurare del fenomeno, non poteva che essere così. Gli italiani alla guida si autoassolvono per tutto ciò che accade (di male) sulle strade: ossia un vero e proprio stillicidio quotidiano di incidenti, feriti e purtroppo anche morti. Per gli italiani al volante la colpa è sempre del guidatore che sta fuori dall’abitacolo della loro auto. La colpa insomma è sempre “degli altri”.

È questa la fotografia dei guidatori in viaggio scattata dalla seconda edizione della ricerca sugli stili di guida degli utenti commissionata da Anas (Gruppo FS Italiane) e condotta da CSA Research – Centro Statistica Aziendale. Ricerca fatta con interviste su un campione di oltre 3mila persone e con circa 5mila osservazioni dirette su strada… e presentata nell’ambito del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime” organizzato in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.

In breve, fra l’altro, la rilevazione evidenzia che il 54,1% dei conducenti non utilizza la freccia al momento del sorpasso; che nel 41,7% dei casi non vengono utilizzati i dispositivi per la ritenuta dei bambini nei sedili anteriori (percentuale che sale al 48,4% in caso di bambini nei sedili posteriori); e che la percezione di sé mentre si guida è alta, decisamente meno clemente quando si esprime un giudizio sugli altri.

Più nello specifico, il tema sembra pesantemente influenzato da “FATTORI SOCIOLOGICI E PSICOLOGICI”. L’Anas infatti spiega che, “Nella percezione di sé e degli altri, mentre si è alla guida, si evidenzia una significativa discrepanza. Per quanto riguarda il rispetto delle regole del codice della strada, in una scala da 1 a 10, il giudizio su sé stessi oscilla tra un punteggio compreso tra l’8 e l’8,8. Decisamente meno clementi quando si esprime un giudizio sugli altri: qui la percezione raccoglie consensi che vanno da 5 a 5,9.” Questa forma di distorsione percettiva, nota come self serving bias – aggiunge Anas -, si accentua in modo particolare nel contesto della guida, investendo il giudizio sulla totalità dei comportamenti.”

Più in concreto ancora, entrano in ballo anche FATTORI CULTURALI.

L’automobile rappresenta da sempre un oggetto fortemente identitario nella cultura italiana – spiega Anas -. Non solo un mezzo di trasporto, ma anche di espressione della propria personalità, una seconda casa in cui si vuole essere comodi e riflettere il proprio stile. Guidare l’auto è dunque un’attività che occupa un tempo significativo della giornata e in cui si riflettono valori e gusti personali.”

E ancora. “Nella guida le persone investono tempo e intelligenza, confrontandosi con un contesto che però, soprattutto nei centri metropolitani o trafficati, può essere anche molto stressante. Come attività che prevalentemente si svolge da soli, la guida enfatizza inoltre una prospettiva individualistica con atteggiamenti di idealizzazione di sé e ostilità verso gli altri. In sostanza, la guida rappresenta un piacere individuale mentre gli altri guidatori sono visti come anonimi e potenziali ostacoli, i cui comportamenti sono scorretti.”

IL MANCATO RISPETTO DELLE REGOLE

Circa il mancato rispetto delle regole, la maglia nera è per il mancato uso delle frecce.

Dalle osservazioni dirette su strada – spiega Anas – emerge, infatti, come il 54,1% dei conducenti non utilizzi gli indicatori di segnalazione per il cambio di corsia in fase di sorpasso. Percentuale analoga (54%) non li utilizza per segnalare il rientro dopo il sorpasso. I dati non sono più confortanti per altre tipologie di manovra: il 35,4% degli automobilisti non segnala l’ingresso in strada da rampa di accesso, mentre il 19,5% non indica l’uscita.

Mancato rispetto delle norme del codice della strada anche per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi di ritenuta per bambini.

Il 41,7% non li utilizza sul lato anteriore della vettura, dato che peggiora se riferito al sedile posteriore dove la percentuale di chi non ne fa uso sale al 48,4%. Infine, il 10,3% dei conducenti usa impropriamente il telefono cellulare e l’11,4% non indossa la cintura di sicurezza, dato che aumenta vertiginosamente per i passeggeri sul sedile posteriore (75,7%).

Non va meglio su altri fronti.

Su oltre 357mila veicoli monitorati, è stato rilevato il superamento del limite di velocità nel 9,6% dei casi; il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza nel 77,7%.” (a questo link sono disponibili tutti i materiali, inclusi i video https://www.stradeanas.it/it/anas-ricerca-su-stili-di-guida-automobilisti-si-autopromuovono-colpa-sempre-degli-altri)

LA POLIZIA STRADALE DI PAVIA

In occasione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada”, Domenica 20 novembre, la Polizia Stradale di Pavia ha ricordato a tutti che “sulla strada non si scherza. Guidare un veicolo dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe, oppure “chattare” mentre si guida o si attraversa la strada è estremamente pericoloso per sé e per chi si incrocia sul proprio percorso.”

Basta pensare che – si legge in un comunicato della Stradale – il solo rispondere al cellulare, fa distogliere lo sguardo dalla strada per un tempo variabile di alcuni secondi che, se si è alla guida di un veicolo, possono diventare fatali. Ad una velocità di 50 km/h, infatti, bastano solo 2 secondi per percorrere circa 30 metri e se in quei 2 secondi, lo sguardo non è rivolto alla strada, è come se si guidasse completamente bendati.”

Il pericolo aumenta ulteriormente se si viaggia in autostrada – aggiunge la Polstrada – dove, alla velocità massima consentita, si per corrono ben 36 mt al secondo. Il che significa che bastano 3 secondi di distrazione per percorrere 108 metri – praticamente la lunghezza di un campo di calcio – senza guardare la strada!”

DATI ISTAT e SPERANZE

Secondo i dati ISTAT, – conclude la Stradale di Pava – nel 2021, gli incidenti stradali sono stati 151.875 nei quali hanno perso la vita 2.875 persone, mentre 204.728 sono state quelle ferite. Dati incoraggianti se confrontati con il 2001, anno in cui si sono verificati 263.100 incidenti provocando 7.096 vittime e 373.286 feriti. A fronte di volumi di traffico sempre maggiori dunque, gli incidenti e soprattutto i morti si sono quasi dimezzati (quasi il 58% in meno di incidenti ed il 40 % di morti in meno). Segno che qualcosa sta cambiando in meglio; una maggiore e diffusa educazione stradale ed il rispetto per sé stessi e gli altri, rappresentano i propulsori di una rinnovata cultura della sicurezza che, se adeguatamente alimentata e supportata, potrà sicuramente minimizzare al massimo i rischi sulla strada.

GIOVEDI’ IL CONVEGNO A PAVIA

Giovedì 24 Novembre 2022, nell’ambito della “Giornata Nazionale delle Vittime della Strada”, personale di questa Sezione Polizia Stradale, parteciperà, con dipendenti formati nell’ambito della comunicazione sulla sicurezza stradale, al convegno organizzato presso l’Aula Magna della Questura di Pavia dalla “Associazione Pavese amici della Birra” al quale presenzieranno diverse scolaresche, nonché rappresentanti dell’A.S.L. locale e della Università di Pavia.

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