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VOGHERA 02/09/2022: “Voghera Fotografia”. Presenta oggi a palazzo Gallini la terza edizione della kermesse dedicata all’immagine. Tema di quest’anno Pasolini

Settembre 02
16:53 2022

VOGHERA È stata presentata questa mattina nella bella cornice di Palazzo Gallini, a Voghera, la terza edizione di “Voghera Fotografia”, quest’anno dal titolo “Sulle orme di Pasolini. Percorsi, Popoli, Cronaca”. Kermesse fotografica in programma dal 10 al 25 settembre al Castello Visconteo e realizzata in sinergia con la 17ª edizione di Milano Photofestival.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Paola Garlaschelli, sindaca di Voghera, Carlo Fugini, Assessore alla Cultura del Comune di Voghera, Arnaldo Calanca, responsabile dell’associazione organizzatrice Spazio53, nonché direttore di Voghera Fotografia 2022, Chiara Mussini e il critico d’arte Renzo Basora, membro del direttivo Spazio 53.

Siamo lieti di poter accogliere nuovamente nelle sale del Castello Visconteo la terza edizione di Voghera Fotografia, dedicata quest’anno a uno dei personaggi più importanti del Novecento, Pier Paolo Pasolini, nel centenario della nascita – ha dichiarato Garlaschelli -. Un’occasione unica per i nostri cittadini di riscoprire, attraverso cinque splendide mostre, un grande intellettuale, poeta, saggista, drammaturgo, cineasta e scrittore, ma anche personaggio curioso che ha sempre attirato su di sé l’attenzione dell’opinione pubblica e della stampa; una delle persone più fotografate del secolo scorso, che amava particolarmente la fotografia e che riteneva il bianco e nero più poetico e intenso per raccontare la vita. Con la terza edizione di Voghera Fotografia Spazio 53 offre a tutti noi la possibilità di ripercorrere il pensiero critico e poetico di Pier Paolo Pasolini, sempre attuale e divisivo”.

Così invece Carlo Fugini. “C’è tutto Pasolini nella terza edizione di Voghera Fotografia, realizzata da Spazio 53 con la collaborazione e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera. La vita di Pasolini è la narrazione di un racconto visivo, oltre che letterario, che ci conquisterà attraverso le immagini fotografiche proposte nelle cinque mostre dedicate al suo pensiero e alla sua poetica. Una manifestazione che, oltre a porre l’attenzione su uno degli artisti più discussi e apprezzati del Novecento, che ha descritto i cambiamenti della società italiana nel secondo dopoguerra sino alla metà degli anni Settanta con occhio critico, si arricchisce inoltre di un ricco programma di eventi collaterali fra presentazione di libri, dibattiti, workshop, e visite guidate alle diverse realtà del territorio come l’azienda Merli Marmi, i Molini di Voghera, il Museo Storico e Palazzo Porta. La terza edizione di Voghera Fotografia, organizzata come sempre da Spazio 53, una delle associazioni più propositive del nostro territorio, capace di coinvolgere alcuni dei più importanti fotografi italiani. Un ringraziamento speciale, infine, anche alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia e alla Provincia di Pavia per la preziosa collaborazione e il patrocinio”.

Calanca, Basora e Chiara Mussini hanno spiegato le cinque mostre che faranno parte di Voghera fotografia: quella di Daniele Vita, Ivo Saglietti, Roberto Villa, Graziano Perotti e degli Archivi Farabola, alle quali si aggiungono le due mostre di Paola Rizzi e Beppe Bolchi.”

I CINQUE PROGETTI FOTOGRAFICI SU PIER PAOLO PASOLINI

Attraverso 5 grandi mostre allestite lungo le quattro sale al Piano Nobile del Castello Visconteo si è cercato di creare un percorso visivo vicino a quello che Pasolini, sempre fedele a sé stesso e contro ogni conformismo, ha visto con i propri occhi e ha vissuto come narratore della realtà, riuscendo a portare alla luce con la sua opera letteraria e cinematografica i tormenti interiori di una società intera.

“L’ORIENTE DI PIER PAOLO PASOLINI – Il fiore di mille e una notte” nelle fotografie di Roberto Villa, che nel 1973 trascorre oltre tre mesi e mezzo in Medio Oriente, seguendo le riprese del “Terzo film della Trilogia della Vita”, personalmente invitato dallo scrittore e regista Piero Paolo Pasolini, come semiologo dell’immagine e studioso del cinema. Ha modo così di realizzare un ampio ed analitico reportage fotografico, sul set e fuori del set, sull’aspetto antropologico e sociologico, delle popolazioni delle diciotto località che sono state le “locations” del film, dalla Persia di Reza Pahlavi fino alla Yemen già allora in guerra. Un viaggio affascinante, a tratti rischioso, magico e misterioso, in luoghi ricchi di storia ma anche complessi, chiusi apparentemente allo sguardo dell’occidente, ma nello stesso momento abitato da genti curiose, interessate, coinvolgenti e che appunto si faranno naturalmente attraversare. A Voghera Roberto Villa presenta circa 40 fotografie.

SOTTO LA TENDA DI ABRAMO” di Ivo Saglietti. L’autore, vincitore di tre premi World Press, presenta 44 fotografie in bianco e nero che, basandosi su un racconto su Padre Paolo Dall’Oglio, mettono in risalto i tre aspetti fondamentali della vita nel monastero: il dialogo interreligioso cattolico e musulmano, l’accoglienza e la preghiera. In particolare, viene messo in evidenza il dialogo possibile e necessario tra le religioni e gli uomini attraverso l’esperienza comunitaria nell’antico monastero siro antiocheo di Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino), luogo di ospitalità abbarbicato sulle montagne della Siria.

YEMEN 1997” di Graziano Perotti. Pierpaolo Pasolini scriveva “La sola ricchezza dello Yemen è la sua bellezza” per l’amore che lo legava a questa terra ricca di contrasti forti che ha raccontato come nessuno. La mostra, che presenta oltre 40 fotografie in bianco e nero e a colori, è un reportage sociale, con piccole e grandi storie di umanità e di luoghi. per raccontare e descrivere un Paese poco conosciuto restituendo dignità ad ogni singolo soggetto fotografato, nonché allo spazio architettonico o ambientale laddove compaiono terrore e speranza, sofferenza e compassione.

BAGNANTI” di Daniele Vita. L’autore offre delle immagini su un tema particolarmente caro a Pasolini: i giovani visti nella loro dimensione più vera, popolare e vissuta. La mostra attraverso 26 fotografie in bianco e nero racconta le esperienze di un gruppo di dieci adolescenti dagli 11 ai 15 anni a Catania, città con un’alta percentuale di persone colpite da povertà ed esclusione sociale, dove i ragazzini spesso accelerano inconsapevolmente le loro esperienze di vita dedicandosi ad attività illegali come il furto o lo spaccio di droga. Daniele Vita li ha ritratti d’estate, quando i ragazzi dei quartieri più poveri di Catania passano le giornate sugli scogli, a San Giovanni Licuti, a La testa del leone e al campo da basket, e ha voluto raccontarli con semplicità durante alcuni attimi di spensieratezza vissuti in libertà in quanto ha sentito molta energia nel loro spirito e un bisogno impellente di recuperare il tempo perduto.

PIER PAOLO PASOLINI DAGLI ARCHIVI FARABOLA”. La mostra, di oltre 30 fotografie, è una significativa rassegna di immagini provenienti direttamente dagli Archivi Farabola, di cronaca e di lavoro del grande sceneggiatore, attore, regista, scrittore, drammaturgo, ma prima di tutto poeta italiano, apparso in pubblico, nella vita quotidiana o immortalato durante la produzione dei suoi film, capaci sempre di creare grande scalpore nell’opinione pubblica.

LE MOSTRE COLLATERALI DI PAOLA RIZZI E BEPPE BOLCHI

L.U.L.U Ora che so | Now I know” di Paola Rizzi. Con la serie “La coscienza della natura” l’autrice vuole proporre una interpretazione artistica riguardo il principio fondamentale di cambiamento: nel dialogo tra uomo e natura vi è sempre più l’urgenza di un’educazione geografica innovativa, connotata come autocoscienza della Terra, speranza che iconograficamente è rifugio in modo particolare nell’azione della donna. L’autrice ha fotografato cinque persone di sesso femminile di età ed etnia differenti, le quali hanno assunto simbolicamente il ruolo di testimonial di una presa di coscienza globale, contemporanee madonne alle quali viene affidata la speranza di un cambiamento.

Città senza Tempo” di Beppe Bolchi. Allestita in maniera permanente nella “Galleria dei Feudi”, che si collega alla torre Nord/Ovest del Castello dove è stata realizzata la Camera Obscura, la mostra è un racconto autobiografico tra Italia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Scozia: immagini caratterizzate dall’assenza totale dell’uomo, del quale – dati i lunghi tempi di posa delle riprese – se ne percepisce solamente la presenza, ma senza essere mai rappresentato. “Città senza Tempo” è anche un progetto di grande importanza culturale perchè realizzato con la fotocamera Foro Stenopeico, che fa sì che la città venga a rappresentarsi nella sua realtà, con prospettive reali e naturali che rendono l’atmosfera quasi onirica.

Durante la presentazione odierna è stato reso noto che, grazie a PhotoSHOWall, ognuna delle mostre di Voghera Fotografia può essere visitata virtualmente attraverso un QR Code dedicato.

Le mostre di Voghera Fotografia sono tutte ad ingresso libero e visitabili il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.

L’offerta espositiva sarà completata dalla possibilità di visitare, presso il castello, la prima “Camera Obscura” permanente in Italia. Inoltre, il programma di eventi collaterali verrà arricchito da dibattiti, workshop, esposizioni, presentazione di libri ed eventi che coinvolgeranno i visitatori e l’intera città.

Fra questi, Sabato 24 settembre 2022, alle ore 17.30 (ad ingresso libero): I Dimenticati – Dove l’emergenza è la vita, presentazione del libro di Pietro Del Re, moderatore Luca Cortese. Dopo l’evento, l’autore sarà disponibile per il firmacopie

Sabato 17 settembre ore 9.30 – 12.30 / pomeriggio 15.00 – 19.00 | 1° parte e Domenica 18 settembre ore 9.30 – 12.30 / pomeriggio 15.00 – 19.00 | 2° parte: “Reportage e progetto fotografico: da come si organizza a come si distribuisce”: workshop a cura di Ivo Saglietti. Costo 100€ per le due giornate.

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