STRADE 04/08/2022: Uno stillicidio di incidenti feriti e morti. L’Asaps: “Una guerra silenziosa che miete sempre più vittime senza che si faccia nulla per evitarle”
STRADE – “Un altro fine settimana che fa segnare un ulteriore tristissimo record di vittime sulle strade italiane. Sono 45 lenzuoli bianchi (fra cui due nella nostra provincia di Pavia ndr) stesi sull’asfalto (il precedente peggior risultato era di 42 morti nel fine settimana dal 15 al 17 luglio).”
E’ questo bilancio per l’ultimo fine settimana, quello tra venerdì 29 e domenica 31 luglio fatto dell’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale (ASAPS), che da tempo monitora il triste e preoccupante binomio strade-incidenti.
L’Osservatorio ASAPS ha contato ben “45 decessi in 41 incidenti gravissimi, (4 i plurimortali con due vittime) nel fine settimana, con 23 automobilisti, 16 motociclisti, 3ciclisti, 2 pedoni, un conducente di trattore su una provinciale, morti a causa di un incidente stradale.”
Tre sinistri mortali sono avvenuti in autostrada. Molti sulle strade extraurbane principali 21.
“La fuoriuscita del veicolo senza il coinvolgimento di terzi è stata la causa più frequente con 19 vittime fatali in 18 schianti”, scrive l’Asaps. Che poi si domanda “Perché ciò avviene: stanchezza, velocità, alcol, distrazione da cellulare?”
Secondo idati Asaps sono 2 i diciottenni che hanno perso la vita nel fine settimana scorso. E 12 i giovani sotto i 35 anni. La vittima più anziana aveva 91 anni,
Ancora dati. “Il Piemonte e l’Emilia Romagna hanno contato 6 vittime, la Lombardia e il Lazio 5, la Puglia 4, la Sicilia e la Calabria 3, Trentino- Alto Adige, Veneto, Toscana, Campania, Sardegna 2, Friuli, Abruzzo e Umbria 1 vittima.”
Dallo scorso mese di aprile il numero di decessi nei fine-settimana ha sempre contato numeri superiori ai 30-35 decessi e a volte più di 40, secondo l’associazione.
“Numeri veramente impressionanti almeno per noi dell’ASAPS – commenta il sodalizio -. Ma non sembra che 45 morti in un fine settimana lascino traccia neppure nei programmi politici dei partiti per la programmazione di efficaci misure per contenere questo stragismo stradale, come la riforma del CdS o il potenziamento delle pattuglie sulle strade, che sono invece sempre inesorabilmente meno”.
L’ASAPS
L’ASAPS, acronimo di Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, nasce, nel 1991 per iniziativa di un gruppo di appartenenti alla Specialità di Forlì, Cesena, Ravenna e Faenza. Oggi il sodalizio, divenuto in Italia il simbolo stesso dell’impegno a favore della Sicurezza Stradale, conta oltre 13 mila soci, tra tutte le forze di polizia e tra la gente comune.
“Trenta anni fa – spiega l’Associazione, un gruppo di Giacche Blu della Specialità, stanche di sentire discorsi approssimativi o interessati per l’assoluta mancanza di conoscenza dei temi costitutivi la sicurezza sulle nostre strade, divenne uno stimolo formidabile. I professionisti del settore, riuscirono per la prima volta – in Italia – a parlare fuori dal coro, a dire le cose giuste al momento giusto, iniziando così un cammino di studio e di crescita culturale che in altri stati era già lanciato da tempo.”
L’ASAPS è oggi presente in tutti gli uffici ed i comandi della Polizia Stradale ed in molti della Polizia Locale, con una struttura di oltre 600 tra referenti provinciali e responsabili periferici, con un trend di crescita, anche fra i comuni cittadini.
Insieme a Sicurstrada, l’ASAPS ha realizzato in questi anni moltissimi testi destinati alla diffusione della conoscenza, come “Limiti di velocità? Ecco quelli reali”, “L’alcol e la droga alla guida”, “Non bere più del tuo motore” e “Gli utenti deboli della strada”, il Punto sulla patente a punti, affrontando gli argomenti ad un linguaggio diverso, fatto per essere compreso da tutti. L’associazione edita anche la rivista “Il Centauro” i cui i temi trattati, spiega il sodalizio, finiscono nelle aule del governo, gli interrogativi spingono i media nazionali e locali ad inchieste, si moltiplicano le tesi di laurea o gli elaborati scientifici che citano il periodico alla stregua dei più autorevoli giornali scientifici.”
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