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VOGHERA – Sarà inviata agli Enti preposti nei prossimi giorni la relazione definitiva sui risultati dei campionamenti effettuati dai tecnici di Arpa Lombardia nel corso dell’incendio divampato lo scorso 10 luglio nel Centro multiraccolta ASM di Voghera.

Il documento dovrebbe fornire una rappresentazione completa dello stato dell’ambiente durante tutto l’evento.

Nel frattempo, l’Agenzia informa che “dalle analisi effettuate sui primi tre filtri del campionatore ad alto volume, installato nella tarda serata del primo giorno dell’incendio, non sono emersi valori significativi.”

In particolare, spiega l’Arpa, “il primo campione, che ha misurato le prime 12 ore dell’evento, ha registrato un valore di concentrazione pari a 0.036 pgTEQ/m3, l’esito del secondo campione prelevato dopo 24 ore dal precedente era pari a 0.023 pgTEQ/m3, mentre il terzo e ultimo campione delle 24 ore successive era inferiore a < 0.018 pgTEQ/m3.

“Come si può notare – precisa l’Arpa -, già nelle fasi più acute dell’incendio, le concentrazioni delle diverse diossine (PCDD) e furani (PCDF) sono rimaste ben al di sotto del valore di 0.3 pgTEQ/m³ (picogrammi, espressi in termini di tossicità equivalente alla cosiddetta “diossina di Seveso”, per metrocubo) indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).”

Conclude l’Arpa, “Le concentrazioni nell’aria di 0.3 pgTEQ/m³, o più alte, sono indicative di una sorgente locale che necessita di essere individuata e controllata (in questo caso la potenziale sorgente era l’incendio). Questo valore è indicato come riferimento non per i suoi effetti sanitari diretti da inalazione, ma al fine di evitare la dispersione prolungata di questi inquinanti nell’ambiente e da qui, nel tempo, all’uomo.”