VOGHERA 11/07/2022: Le accuse all’arrestato. L’arma era illegale. Due i colpi esplosi. Dimesso il ferito. I particolari del ferimento di ieri in piazza Duomo
VOGHERA – Il vogherese Davide Palumbo, il 36enne che ieri pomeriggio a Voghera è stato arrestato con l’accusa d’aver sparato in piazza Duomo ad un dominicano, lo ha fatto con un revolver calibro 38 special. L’arma era illegale e aveva la matricola abrasa. Il ferito, R.F., 52enne, dominicano, regolare sul territorio, pluripregiudicato, è stato invece dimesso nella mattinata odierna dall’ospedale di Voghera, dove era stato portato dopo il ferimento.
Questi particolari sono stati resi noti questa mattina i carabinieri del comando provinciale, dopo che i colleghi della Compagnia di Voghera, guidata dal tenente colonnello Giuseppe Pinto, già nella giornata di ieri avevano proceduto all’arresto del 36enne.
L’uomo, pluripregiudicato, già sottoposto alla misura di prevenzione personale dell’avviso orale – spiega ancora l’Arma -, è stato arrestato ‘per porto abusivo di arma con matricola abrasa’, nonché denunciato per ‘lesioni aggravate e ricettazione’ ed ora di trova ristretto presso la casa circondariale di Pavia, in attesa del processo.
Dai carabinieri si evince anche che l’aggressione nei pressi del bar i “Tre Merli”, è avvenuta dopo una discussione tra i due uomini, e che si è svolta con l’esplosione di due colpi d’arma da fuoco, c che ha raggiunto lo straniero alla coscia sinistra.
Con l’arrivo dopo poco il fatto, i carabinieri sono riusciti a individuare il presunto sparatore, il quale, spiega ancora l’Arma, successivamente, vistosi ormai in trappola, si è presentato direttamente in via Verdi, presso la caserma iriense.
I Carabinieri durante le indagini hanno raccolto le testimonianze dei cittadini che avevano assistito ai fatti, effettuato accertamenti tecnici, nonché acquisito i video dei sistemi di videosorveglianza della zona. Il tutto con l’obiettivo di ricostruire e chiarire con precisione ogni aspetto dell’accaduto.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Si ricorda che nel sistema penale italiano vige la “presunzione di innocenza” fino a sentenza definitiva. Principio sancito dall’articolo 27 della costituzione italiana, secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
La testata resta a disposizione di quanti chiamati in causa vorranno intervenire sul caso in questione.
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