ROMA 17/06/2022: Incendio alla discarica di Malagrotta. L’imprenditore oltrepadano Achille Cester commenta l’accaduto e boccia i commissariamenti
ROMA – Achille Cester, imprenditore oltrepadano che per anni ha lavorato anche sul territorio regionale laziale, con le società di proprietà dell’avvocato Cerroni, interviene sul disastroso incendio che l’altra notte ha distrutto l’impianto di trattamento rifiuti di Malagrotta, azzerando così le già scarse capacità di Roma di gestire la questione rifiuti.
In qualità di ex presidente e direttore di Viterbo Ambiente, direttore Indexo Latina, amministratore Latina Ambiente, nonché presidente e direttore impianto Frosinone Daneco, Cester critica quello che per molti è considerata l’origine della decadenza dell’impianto fino all’odierno incendio: il commissariamento dell’impianto.
In una intervista a etrurianews.it, Cester spiega.
“L’incendio dell’impianto di Malagrotta, di pretrattamento dei rifiuti urbani di Roma, non mette solo fuori uso uno dei principali sistemi di smaltimento di una città già in difficoltà, ma esclude qualsiasi possibile utilizzo anche dell’impianto gassificatore che avrebbe potuto essere una valida soluzione ponte in attesa di un termovalorizzatore che possa risolvere, una volta per tutte, il problema sia di smaltimento che di recupero di energia dagli scarti del nostro modello di benessere”.
Per Cester questo non è il primo incendio che interessa un impianto di smaltimento di rifiuti a Roma e non sarà l’ultimo.
“Io – spiega ancora Cester – pur avendo gestito anche contemporaneamente più di 20 impianti di smaltimento rifiuti anche altamente infiammabili non ho mai avuto per fortuna episodi di incendio né doloso né fortuito. Certo però che gli impianti devono essere vissuti a partire dal direttore e dall’amministratore delegato, con l’esempio di una attenzione imprenditoriale costante quasi maniacale e questo porta efficienza e cura dal vertice a scendere sino al custode dell’impianto.”
Poi una critica al commissariamento cui anni fa fu sottoposta Malagrotta da parte della magistratura, nell’ambito di una indagine per illecito arricchimento finita poi con l’assoluzione di Cerroni.
“Le soluzioni commissariali ancorché responsabili e competenti non possono essere mai definitive o a tempo indeterminato – commenta Cester a etrurianews.it – perché si perde quella spinta di innovazione di cura del particolare che solo un imprenditore può e sa dare. Ed in questo l’avvocato Cerroni sia pure quasi centenario è un esempio per tutti quelli che lavorano nel settore.”
Prosegue Cester. “Non voglio entrare nel merito della vicenda che ha portato al commissariamento di Malagrotta, che è comunque un esempio mondiale di una città ecologica con soluzioni innovative ed a costi ragionevoli per il cittadino e l’ambiente. Perché un paradigma anche perfetto, ma che per recuperare un equivalente di energia ne spreca tre, non è una soluzione ma una aberrazione. Il gassificatore mai avviato con continuità, non si capisce per quale motivo, era molto innovativo negli anni in cui è stato costruito e concepito ed avrebbe potuto essere utile adesso.”
Infine Achille Cester spiega come avrebbero gli incendi dolosi alle discariche, una storia già nota che sembra una macabra leggenda ma che l’imprenditore conferma.
“Non è il primo incendio che interessa un impianto di smaltimento di rifiuti a Roma, sempre nella stessa filiera c’era stato quello di Albano e di via Salaria; non sarà l’ultimo e come in tutti questi casi, come dicono i periti assicurativi, troppe volte si trova un gatto morto bruciato tra le ceneri.
La pratica di legare uno straccio imbevuto di benzina alla coda di un gatto per appiccare un incendio doloso è purtroppo una pratica barbara e criminale ma molto efficace”. In certe storie al peggio non c’è mai fine.
Fonte https://etrurianews.it/2022/06/16/malagrotta/
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