PAVIA 15/04/2022: Finanza scopre presunta evasione totale. Nei guai un barista del centro. La Procura dispone il sequestro di valori per oltre 250 mila euro
PAVIA – La Guardia di Finanza di Pavia, al termine di un’articolata attività di polizia economico-finanziaria, avrebbe accertato un meccanismo fraudolento volto alla sistematica evasione fiscale attuata da un bar operante in pieno centro a Pavia, che risultava essere completamente sconosciuto al Fisco.
Come spiega la Procura in un comunicato a firma del procuratore Fabio Napoleone, “Il responsabile, denunciato per omessa dichiarazione fiscale per diversi anni d’imposta, ha anche omesso di versare i dovuti contributi previdenziali ed assistenziali, con danno ai suoi stessi dipendenti.”
Sulla base delle indagini è stato così ottenuto il sequestro preventivo di denaro contante, immobili ed autoveicoli nella disponibilità della società e del suo amministratore per un valore di oltre 250 mila euro.
Le indagini sono nate da una verifica fiscale ed un contestuale controllo a seguito di lavori avviati nel locale.
I Finanzieri hanno analizzato la documentazione contabile rinvenuta, operato il riesame dei conti della società e ricostruito tutti i rapporti commerciali tenuti dalla stessa.
“Approfondendo ogni singola operazione commerciale ed incrociando i dati delle fatture, i è stato possibile ricostruire analiticamente il fatturato aziendale – spiega il procuratore -. In particolare, al termine degli accertamenti eseguiti, è stato constato come tutte le operazioni commerciali effettuate negli anni di imposta 2018 e 2019, siano avvenute senza la successiva presentazione delle dichiarazioni dei redditi consentendo al responsabile di evadere circa 170 mila euro e di come allo stesso tempo, il responsabile/datore di lavoro, abbia persino omesso di versare i dovuti contributi previdenziali ed assistenziali dei suoi numerosi dipendenti per un importo di oltre 90 mila euro.”
Le attività eseguite dalla Guardia di Finanza hanno consentito dunque di ricostruire, per la Procura, “un consistente giro d’affari che, attraverso l’indebito risparmio di imposta, consentiva di ottenere un ingiusto vantaggio concorrenziale a discapito delle altre imprese operanti nel pavese.”
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