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PAVIA OLTREPO PAVESE 17/02/2022: Aviaria. Per evitare nuovi focolai in provincia l’Ats chiede la collaborazione di tutti gli allevatori. Ecco le regole

Febbraio 17
17:56 2022

PAVIA OLTREPO PAVESE – Dopo l’insorgenza di un Focolaio di influenza aviaria ad Area Po, causato da un virus proveniente dall’Est europeo e trasportato da uccelli selvatici, il Dipartimento veterinario di ATS Pavia chiede ora la collaborazione di tutti per contenere il ceppo attualmente in circolazione (H5N1). “che si sta dimostrando particolarmente virulento”, spiega l’Ats.

Per estinguere rapidamente ogni nuovo focolaio è fondamentale una diagnosi precoce, per questo l?Ats raccomanda agli allevatori poche e semplici regole da osservare.

Tra queste:

allevare gli animali al chiuso”,

non lasciare l’acqua di abbeverata e il mangime esposti all’ambiente esterno,

impedire l’accesso ai selvatici, ai cani e ai gatti,

non permettere l’ingresso in allevamento a persone estranee

non portare fuori dall’allevamento animali oltre ad oggetti venuti a contatto con essi.

Inoltre, ATS raccomanda caldamente di “utilizzare indumenti e calzature dedicate all’uso esclusivo dell’accudimento del pollame allevato” e, soprattutto, di “prestare attenzione a sintomi o mortalità anomala”

In caso di sospetto, occorre “avvisare subito il veterinario ATS di riferimento, oppure contattare le sedi territoriali (area pavese 0382/432840, area Oltrepò 0382/431654, area Lomellina 0381/299426 o scrivere all’indirizzo prevenzione_veterinaria@pec.ats-pavia.it.)

Per proteggere gli animali allevati dal rischio di contrarre questa malattia virale, per l’Ats, è quindi indispensabile “evitare il contatto con gli uccelli migratori che, attratti dalla presenza di laghetti, mangiatoie o abbeveratoi, spesso si avvicinano agli allevamenti”. Per questo motivo, in situazioni di emergenza sanitaria è obbligatorio allevare tutti i volatili, compresi quelli di allevamenti familiari, in ricoveri chiusi.

Sul caso interviene Marina Patti, responsabile del servizio di sanità animale dell’ATS Pavia.

Nel corso degli anni – spiega – l’influenza aviaria si è ciclicamente presentata sul territorio italiano, come nel 2021 quando un virus particolarmente aggressivo ha causato più di 300 focolai, di cui circa 70 in Lombardia e i rimanenti in Veneto. La segnalazione tempestiva di sintomi sospetti da parte di chiunque detenga pollame è fondamentale, perché rappresenta un valido aiuto a contrastare l’epidemia, permettendo, attraverso una diagnosi precoce, di intervenire per estinguere rapidamente ogni nuovo focolaio”.

NESSUN RISCHIO PER GLI UMANI

ATS precisa anche che il consumo di carni di pollame e uova “non rappresenta un rischio per l’uomo, in quanto i focolai di influenza aviaria prevedono l’emanazione immediata di provvedimenti stringenti negli allevamenti colpiti, con l’abbattimento degli animali, nonché l’istituzione di zone di restrizione intorno ai focolai. L’insieme di questi controlli permette al Dipartimento Veterinario di garantire un elevato livello di sicurezza per il consumatore”, conclude l’Ats.

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