PAVIA VOGHERA & PROVINCIA 31/12/2021: Carceri. Incontro fra il nuovo Presidente della Provincia e la Garante dei detenuti. Con l’augurio che la Politica tutta cominci a fare la cosa giusta… non solo ciò che vuole la maggioranza della popolazione
PAVIA VOGHERA & PROVINCIA – Quello della vivibilità all’interno delle carceri è un tema che nessuno in Italia ha mai voluto affrontare in modo serio e costruttivo, né la “gente comune” (per la quasi totalità protesa a considerare la pena solo e soltanto vendicativa); né la politica (sempre troppo attenta, o a cercare consensi oppure a non contrariare troppo l’elettorato, anche quando ha largamente torto.
E’ infatti interesse della società ‘tutta’ che i detenuti escano dal carcere migliori di come ci sono entrati… e non come accade oggi, uguali ma più spesso peggiori: per aver vissuto mesi o anni in condizioni indecenti e dopo aver subito una pena suppletiva, fatta di cure sanitarie negate, di celle insalubri e spazi affollati, estranea a ciò che dicono le nostre norme fondamentali (che parlano di trattamenti umani e di rieducazione del condannato).
In tema di carceri (peraltro al centro di alcune cronache locali dopo i 3 suicidi avvenuti in poche settimane a Torre del Gallo), nella giornata di ieri si è tenuto l’incontro del nuovo Presidente della Provincia Giovanni Palli con la Garante Provinciale dei Diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale: organo istituito dalla Provincia nel 2013, oggi rappresentato dalla prof. ssa, Laura Cesaris, individuata dal Consiglio Provinciale nel luglio 2020.
Un incontro “lungo e approfondito”, spiega Piazza Italia, durante il quale, “la Garante ha illustrato i problemi che caratterizzano le realtà delle Case Circondariali di Pavia e Voghera e la Casa di Reclusione di Vigevano, istituti per loro natura diversi che presentano realtà altrettanto diverse”.
In particolare durante l’incontro ci si è soffermati ad analizzare, spiega al Provincia, “la situazione della Casa Circondariale di Pavia, sia per gli aspetti di natura strutturale, sia per quelli legati all’assistenza sanitaria.”
“L’impegno” che il Presidente ha espresso è quello di “verificare personalmente quanto gli è stato rappresentato cercando soluzioni condivise che garantiscano ai detenuti trattamenti rispettosi e percorsi educativi adeguati per restituire alla società individui in grado di ricucire, laddove possibile, le ferite inferte e recuperare un proprio ruolo lavorativo e sociale.”
Nei giorni in cui si parla di giustizia in modo ampio – si pensi al suicido dell’ex consigliere regionale del Piemonte Angelo Burzi, condannato a tre anni per peculato, dopo due lustri di calvario giudiziario e dopo una prima sentenza di assoluzione – la speranza è che, la Politica trovi il coraggio di fare finalmente (l’incontro di ieri è un buon inizio) ciò che, salvo rare eccezioni, non ha mai fatto prima: la cosa giusta (non ciò che la popolazione vuole). Che la politica (statale, provinciale, comunale) dunque, proprio a cominciare dalle carceri, torni ad essere l’avanguardia di una società più giusta, più evoluta ma anche più saggia, perchè, ripetiamo, è solo un vantaggio per tutti… e per la tanto sbandierata questione della ‘sicurezza’, se i detenuti – dopo aver scontato una giusta (e meritata pena!) – escono dal carcere migliori.
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