VOGHERA 25/10/2021: Libardi prima donna presidente per i Lions. Il Club giovedì ha ospitato il Prof. Raffaele Bruno
VOGHERA – Giovedì 21 ottobre scorso, presso il Castello di San Gaudenzio in Cervesina, si è tenuta una serata conviviale del Lions club Voghera host che è stata particolarmente significativa poichè ha rappresentato il ritorno alla normalità della vita associativa del Club, dopo le limitazioni conseguenti a quasi due anni di emergenza sanitaria.
Per l’occasione erano dunque presenti numerosi soci ed ospiti i quali con la loro partecipazione hanno voluto anche celebrare, con l’avvio dell’anno sociale, un momento importante per il Club che, per la prima volta nei suoi 60 anni di storia, ha una donna, Maria Giacomina Libardi, quale proprio Presidente.
La serata è stata ulteriormente arricchita dalla presenza di un prestigioso ospite quale il Prof. Raffaele Bruno, Direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico S. Matteo di Pavia e Professore di Malattie Infettive presso l’Università di Pavia, medico e scienziato particolarmente noto in quanto è stato a capo dell’equipe che, nella notte tra il 20 e il 21 febbraio del 2020 ha preso in cura presso il Policlinico S. Matteo il c.d. paziente 1, primo caso accertato in Europa di persona positiva al Covid 19.
Il Prof. Bruno nel corso della serata ha ripercorso quei drammatici momenti ed ha ricordato il grande impegno e il commovente sforzo di tutto il personale medico e sanitario del Policlinico S. Matteo che, nel periodo più difficile della pandemia, si era dovuto prontamente organizzare per potere garantire accoglienza e cura ai malati di Covid i quali, in maniera sempre più numerosa, venivano ricoverati presso la struttura medica pavese dopo avere contratto un virus sino ad allora sconosciuto e di cui si stava iniziando a comprendere la pericolosità.
Si è quindi evidenziato come la vera svolta nell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus si sia avuta solo con l’impiego dei vaccini, il cui massiccio utilizzo, secondo il Prof. Bruno, è l’unico strumento che possa permettere di ipotizzare ragionevolmente la fine della pandemia per la primavera del prossimo anno.
L’auspicata fine dell’emergenza sanitaria non dovrà però portare a perdere la memoria di quanto è avvenuto, nella consapevolezza che la tranquillità della nostra vita, che diamo troppo spesso per scontata, può essere improvvisamente compromessa da un evento inaspettato.
La serata si è quindi conclusa con un commosso ricordo dei medici e degli operatori sanitari deceduti dopo essere stati contagiati nel corso della loro attività di cura ai malati di Covid, nonché dei cittadini vogheresi che hanno perso la vita a causa del Coronavirus.
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