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VOGHERA – Pubblichiamo la lettera aperta con la quale i consiglieri comunali Pier Ezio Ghezzi, Giorgio Barbarini e Attilia Vicini si rivolgono all’on. Lucchini per chiedere le dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici Gabba.

Ecco la missiva.

“Le scrivo in qualità di collega del Consiglio Comunale di Voghera. Lei rappresenta un quarto degli elettori vogheresi e quattro assessori, su sette, della Giunta.

Lei ha avuto la responsabilità della scelta dei candidati di lista poi diventati assessori. Da un anno, insieme al sindaco, ha anche quella della gestione del Comune.

Ed è su questo punto che le chiedo di intervenire, per il bene e per la rispettabilità di Voghera.

Deve ammettere, e sono i fatti a dimostrarlo, che lei ha sbagliato la scelta dei suoi collaboratori.

La metà degli assessori leghisti è già stata, infatti, sostituita per intervento della magistratura e per decisioni che lei ha condiviso.

Ma lo stillicidio continua. Le irripetibili dichiarazioni razziste e quelle offensive nei confronti della associazione ASCOM, – commercianti e artigiani vogheresi, – pronunciate dall’assessore Dott. Gabba -, dequalificano la Giunta e la rendono sempre meno credibile ad esercitare il suo ruolo, perchè esprimere disprezzo verso una intera categoria di imprenditori, parte integrante del tessuto vogherese, è una dichiarazione inammissibile per chi è stato chiamato a rappresentare anche loro nella istituzione comunale.

Voghera sta pagando un duro prezzo in termini di cose da fare, di visibilità e di dignità. Per settimane siamo saliti alla ribalta della stampa nazionale, causa i suoi assessori, e diventati la città più danneggiata del Paese.

Non vi è alternativa alla sostituzione del Dott. Gabba. Lui stesso dovrebbe essere oggetto di querela da parte sua, per la diffamazione cui sta esponendo il suo partito e l’intera Giunta.

Un partito che non decide di qualificare la sua classe dirigente, che accetta che il linguaggio della “Bestia” sia l’espressione colloquiale dei suoi rappresentanti, può anche ricevere nel breve consensi elettorali ma, come dimostrano le elezioni appena svolte, poi paga un conto salatissimo e perde la credibilità.

Gli stessi elettori del suo partito non meritano di essere rappresentati da questi dirigenti.

A lei, On Lucchini, la decisione.