PAVIA 16/10/2021: L’Udu: In città affitti per universitari fuori controllo. Serve un tavolo per l’emergenza. A rischio il diritto allo studio
PAVIA – Con la ripresa delle attività in presenza, le richieste di stanze in città sono schizzate alle stelle e il mercato degli affitti è andato fuori controllo. È quanto denuncia il Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU Pavia, che ha convocato un’assemblea online degli studenti inquilini per domenica sera.
«Solo due giorni fa ci hanno contattato delle studentesse» racconta Simone Agutoli, segretario dell’UDU Pavia «che ci segnalavano di aver trovato un posto in stanza doppia a 400€ al mese, oppure una stanza singola a 500€, ai quali bisogna aggiungere le spese condominiali. Sono canoni scandalosi, completamente fuori dal massimale consentito dall’accordo territoriale. È evidente che, a fronte di moltissimi proprietari onesti e corretti, ci sono anche degli avvoltoi che stanno approfittando della situazione per innalzare i canoni e lucrare sulla necessità di un alloggio da parte dei giovani che vogliono studiare a Pavia. È totalmente inaccettabile perché gli stessi usufruiscono di incentivi fiscali importanti».
La fonte dei problemi, però, sarebbe da ricercare innanzitutto nella carenza degli appartamenti che vengono locati dagli universitari.
Continua Agutoli: «A settembre abbiamo creato un gruppo Telegram per aiutare gli universitari pavesi a trovare casa e in poche settimane questo ha superato il numero di 800 membri. Esiste un altro gruppo WhatsApp per gli studenti internazionali che ha quasi raggiunto quota 200 membri. Numeri drammatici che dimostrano una ripresa difficoltosa delle attività in presenza a causa di una città che non riesce più a soddisfare le richieste di casa degli universitari».
Le motivazioni? Secondo l’analisi di Pierluigi Albetti, Segretario generale del SUNIA Lombardia: «L’incremento delle immatricolazioni degli ultimi due anni ha naturalmente inciso sull’aumento della domanda, mentre l’offerta è rimasta sostanzialmente stabile. Si può aggiungere poi che, a causa del clima di incertezza dovuto alla pandemia, gli studenti si sono mossi in ritardo e ciò può aver creato disorientamento e sfasamenti rispetto al passato. Quindi alcuni proprietari si sono indirizzati verso altre forme di locazione standard o alternative, quali i famigerati affitti brevi, che forniscono rendimenti molto maggiori, mentre altri ancora rimangono diffidenti dopo le esperienze negative vissute in periodo Covid, quando ci sono stati casi di morosità irrisolta con perdite economiche, nonché ulteriori problemi collegati all’abbandono a volte “selvaggio” dell’alloggio. Una nota dolente è altresì costituita dai cosiddetti “ristori”, ossia quelle importanti misure di indennizzo destinate ai locatori e finanziate con fondi statali, che sono state purtroppo gestite in modo così farraginoso da vanificarne gli effetti e la potenziale efficacia.”
Altro fattore strettamente collegato alla medesima problematica consisterebbe nel diradamento del numero dei posti letto all’interno degli alloggi, “in precedenza tendenti al sovraffollamento e ora ridotti in un’ottica prudenziale per evitare coabitazioni tendenzialmente rischiose”.
“Sotto un altro versante – prosegue Albetti -, si può osservare che l’offerta pubblica dei collegi EDiSU è rimasta praticamente invariata. Infine, i vari programmi in cantiere nel vasto quadro della “rigenerazione urbana”, in sostanza le sole iniziative in grado di potenziare e migliorare sia qualitativamente che quantitativamente le dotazioni esistenti, si trovano oggi nella fase iniziale di progettazione di fattibilità ed è risaputo che le procedure attuative, per evidenti ragioni strettamente connesse ai complessi processi realizzativi, prevedono tempistiche medio-lunghe.”
Questa serie di considerazioni induce inevitabilmente a esprimere forti preoccupazioni circa il futuro delle locazioni degli studenti fuori sede a Pavia.
Per capire esattamente le richieste degli universitari e presentare un documento unitario alle istituzioni con le richieste della comunità studentesca, il Coordinamento-UDU si sta muovendo su due strade.
A livello regionale sta per essere terminato un rapporto sulla situazione abitativa degli universitari in Lombardia che verrà presentato alla Regione e all’ANCI, al principale fine di trovare finanziamenti aggiuntivi per la realizzazione di nuove residenze universitarie pubbliche. A livello locale invece è stata convocata un’assemblea online per domenica 17 ottobre, alle ore 18 dal titolo “Studentə senza casa”.
“In base alle richieste che emergeranno – conclude Agutoli -, chiederemo un tavolo urgente che coinvolga, oltre a noi rappresentanti degli studenti, le associazioni della proprietà e degli inquilini, nonché il Comune di Pavia, l’Università di Pavia e l’EDiSU. Insieme dovremo trovare delle soluzioni a breve, medio e lungo termine. Il fondo affitti da 750.000€ dell’Università per l’anno accademico 2020-2021 è stata un’ottima iniziativa ma purtroppo non è sufficiente».
Durante l’assemblea di domenica sera verranno affrontate varie questioni, tra cui emerge la questione degli studenti internazionali che faticano più degli altri a trovare un appartamento a causa della diffidenza di molti proprietari; ora rischiano di non vedersi rinnovato o concesso il permesso di soggiorno a causa della mancanza di un alloggio, dovendo così abbandonare gli studi in Italia.
Durante l’incontro verrà inoltre presentata una guida anti-fregature per gli studenti-inquilini e verrà rilanciato lo sportello affitti con il SUNIA, grazie al quale è possibile offrire consulenza e supporto legale agli studenti-inquilini.
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