VOGHERA 08/09/2021: Stretta del Comune sulle sedi pubbliche alle Associazioni. Fermento e timori nel terzo settore. Si muove l’opposizione
VOGHERA – E’ scontro in città sulle nuove regole di assegnazione delle sedi alle associazioni. Il Comune ha reso noto alle 24 associazioni che occupano gli spazi presso due sedi pubbliche (ex anagrafe di via Emilia FOTO e immobile di via Dante-via Foscolo) che i vecchi contratti di comodato gratuito vanno rivisti e con essi le assegnazioni degli spazi (spazi che potrebbero essere negati a quelle attività non più ritenute meritevoli della tutela pubblica: e che di conseguenza si troverebbero a dover pagare affitti e spese in altri stabili non pubblici).
La misura nell’ottica del comune punta a trovare risorse per mantenere gli immobili, e mettere a disposizione delle associazioni, meritevoli in base alle attività svolte, strutture idonee.
Spiega la sindaca Paola Garlaschelli: “Il patrimonio degli edifici comunali è patrimonio di tutti i cittadini e deve essere gestito in modo che sia valorizzato in ogni sua componente. Il patrimonio comunale è uno strumento per valorizzare l’associazionismo e il terzo settore, importanti risorse per la nostra città.“
“La scelta fatta va nella direzione di coniugare diversi aspetti, con una necessità di trasparenza, correttezza ed economicità – spiega l’assessore William Tura -. Per questo è nata la necessità di prevedere un termine ai contratti di comodato gratuiti con la necessità chiesta dalla legge dell’assunzione da parte delle associazioni di farsi carico delle spese ordinarie e delle utenze, condizione, peraltro, già prevista anche nei precedenti contratti”.
A fronte di questa decisione l’intero ‘terzo settore’ vogherese è entrato in stato di allarme, con le singole associazioni che ora temono di perdere gli spazi che da anni occupano nelle due sedi citate più sopra o anche solo di dover utilizzare il denaro a disposizione dell’attività, per pagare parte delle spese di gestione delle sedi che ora sono a carico del Comune.
La questione una volta emersa ha fatto sorgere richieste di ripensamento e ha inevitabilmente scatenato polemiche politiche.
In tal senso il gruppo UDC (Nicola Affronti, Elisa Piombino, Antonio Califano) ha infatti già presentato un’interpellanza in cui si chiede al Comune “la quantificazione economica portata dalla ridefinizione di tali contratti e quali effettivi riverberi ne conseguirebbero sulla gestione del patrimonio comunale, si pensi soprattutto alle sedi di via Dante – via Foscolo e via Emilia”.
Così come si chiede conto: sia delle ”evidenze normative che ispirano tale azione di inasprimento verso le Associazioni sin qui beneficiarie di comodato d’uso gratuito dei locali”; sia del fatto “Se vi sia stata una consultazione preliminare, quanto meno in termini di opportunità informativa e di condivisione in merito, anche con la Consulta per i problemi sociali della nostra città.”
L’interpellanza dell’Udc parte dalla premessa che “molte realtà associative coinvolte da questo potenziale provvedimento svolgono significative e sussidiarie attività nel campo sociale, assistenziale e culturale, con concreti aiuti e supporti alla cittadinanza ed alle Istituzioni locali.”
Sul caso è intervenuto anche Fabio Aquilini, che, in come Presidente del Movimento Civico L’Italia del Rispetto, dichiara. “Il No Profit come dice la parola è senza fine di lucro, pertanto le associazioni hanno bisogno di sostegno… e l’ente primario che deve aiutarle, mettendo a disposizione uno spazio in modo gratuito, è il Comune. Qualunque decisione diversa – conclude Aquilini – metterebbe in grossa difficoltà il mondo del No Profit Vogherese: pertanto invito l’amministrazione a riconfermare in toto il comodato d’uso gratuito e la riassegnazione dei locali.”
Commenti