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VOGHERA – L’atleta che ha disputato piu gare alle olimpiadi. Tra batterie, quarti, semifinali e finali. A livello maschile è Pietro Mennea con 32 gare dal 1972 al 1988. Dietro a lui in classifica Carl Lewis (29) e Don Quarrie (27). Tra le donne dominio netto di Merlene Ottey. La velocista giamaicana ha fatto 53 gare dal 1980 al 2004. Molto lontane da lei le due atlete delle Bahamas Pauline Davis e Debbie Ferguson con 33. La Ottey ha anche il record femminile di finali, con 14. Solo dal 1928 la pista olimpica è di 400 metri. Distanza che sarebbe un quarto di miglio (mt. 402,33) Prima erano di sviluppo maggiore di 500 metri. O anche minore come nel 1912-1920 (meno di 390 metri). Va detto che piste di oltre 400 continuarono ad esistere. E i tempi ottenuti per anni vennero omologati. Anche l’Arena di Milano, massimo impianto italiano per blasone. E’ rimasta a lungo di 500 metri. Per essere poi adattata, alla misura standard mondiale, circa 60 anni fa. Nel 1932 a Los Angeles gli azzurri vinsero un oro e due bronzi. Quattro anni dopo, a Berlino un oro, due argenti e due bronzi. Nel dopoguerra a Londra 1948 un oro, tre argenti e un bronzo. A Helsinki nel 1952 vincemmo un oro e un argento. Nel 1956 a Melbourne non vincemmo medaglie. A Roma tornammo sul podio, con un oro e due bronzi. A Tokio 1964 conquistammo un oro e un bronzo. Messico 1968 e Monaco 1972 ebbero lo stesso bilancio. Due medaglie di bronzo. Un solo argento a Montreal 1976. Le due successive olimpiadi furono ridotte, causa boicottaggi. A Mosca 1980 vincemmo tre ori e un bronzo. Ancora migliore il bilancio di Los Angeles 1984. Tre ori, un argento e tre bronzi. A Seul nel 1988 vincemmo una medaglia per tipo. Modesto il bilancio di Barcellona 1992, un solo bronzo. Ad Atlanta 1996 il nostro medagliere fu due argenti e due bronzi. A Sydney 2000 due medaglie d’argento. Nel 2004 ad Atene due ori e un bronzo. A Pechino 2008 un oro e un bronzo. E a Londra 2012 solo una medaglia di bronzo. Medagliere vuoto nell’edizione 2016 di Rio de Janeiro. Difficile fare previsioni per Tokio. Troppo vaste le incognite. E pochi gli azzurri davvero da medaglia. Sarebbe già un bel risultato tornare con qualche podio. E non imitare l’ultima deludente edizione olimpica.   di Matteo Piombo