VOGHERA 06/07/2021: Atletica Leggera. L’Italia pronta per le Olimpiadi di Tokio
VOGHERA – Saranno ben 76 gli atleti italiani, che parteciperanno alle gare di atletica dei Giochi Olimpici di Tokio. Una spedizione molto numerosa, e ricca di aspettative. Tra i fattori significativi la presenza della squadra italiana in tutte e cinque le staffette. Un risultato conquistato sul campo. Un po come finalisti ai mondiali di Doha 2019. Un po conquistando il posto alle World Realys in Polonia. In campo maschile abbiamo diversi atleti, con speranze di piazzamento. Nella velocità Marcel Lamont Jacobs, reduce da due tempi significativi sui 100 a Rovereto e Stoccolma. Sempre con vento contro. Nei 110 hs col neo primatista italiano Paolo Dal Molin (13”27). Nel triplo con tre atleti capaci di superare i 17 metri. Dallavalle (17,35) Ihemeje (17,26 indoor) e Bocchi. Nel peso il nostro terzetto con personali oltre 21 metri. Fabbri, Ponzio e Weir. Una specialità in cui abbiamo sempre avuto soddisfazioni è la marcia. A Tokio abbiamo nove atleti, sei nelle due prove maschili dei 20 e 50 km. E tre le donne. Tra queste le piu accreditate sono Palmisano e Giorgi. Nel fondo abbiamo un solo atleta, Yemaneberhan Crippa. Atleta esperto, con validi tempi. E sempre bravo a gestire le sue gare. A livello femminile abbiamo tre mezzofondiste. Elena Bellò sugli 800, Gaia Sabbatini e Federica Del Buono sui 1500. Con la speranza di vederne almeno una in finale. Sui 100 hs Luminosa Bogliolo cerca anch’essa di arrivare all’atto decisivo.
Sara Fantini nel martello viene da diversi risultati oltre 70 metri. Nella velocità abbiamo una valida 4×100, che potrebbe arrivare in finale. Molti giovani, molti esordienti. Ma ragazzi motivati. Le incognite sono tante. La prima sono le qualificazioni e i vari turni. Che spesso mettono fuori anche atleti favoriti. Soprattutto perché si svolgono di mattina. In orari in cui molti non sono abituati a dare il massimo. Difficile fare un pronostico, le medaglie col tempo sono diventate più lontane. Se pensiamo che oggi ci sono oltre 180 nazioni che fanno atletica. E anche in piccolissime isole, a volte nascono campioni. E’ molto più serrata la lotta, rispetto a Roma 1960 per esempio. Ma anche l’atletica è più professionale. E i nostri affrontano questo impegno, con la consapevolezza di poter fare bene.
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