REGIONE PAVIA VOGHERA 15/06/2021: Coronavirus. Ricoveri e TI restano bassi. Ma i contagi risalgono. Il quadro resta molto complesso: serve senso di responsabilità individuale e collettivo
REGIONE PAVIA VOGHERA – La Regione Lombardia ha emanato i dati del contagio da coronavirus aggiornati alla giornata del 14 luglio.
Dai dati si evince che, dopo diversi mesi in cui i contagi diminuivano, da alcuni giorni sono tornati a salire.
Il rapporto fra tamponi eseguiti e persone risultate positive infatti è arrivato a oltrepassare l’1% (ieri a fronte di 34.930 tamponi effettuati, erano 420 i nuovi positivi, pari all1’2%).
Un dato negativo (perchè potrebbe portare ad un peggioramento del quadro complessivo) ma che ora – con l’entrata in scena dei vaccini ed anche della bella stagione che permette di stare di più all’aperto – si tende sempre di più a confrontarlo con quelli delle ospedalizzazioni e dei morti per Covid.
Dati che per il momento sembrano restare bassi (“Diminuiscono i ricoverati nelle terapie intensive, -3, e nei reparti, -8, spiega la regione).
I dati completi di ieri divulgati dalla Regione sono i seguenti:
– i tamponi effettuati: 34.930, totale complessivo: 11.998.356
– i nuovi casi positivi: 420
– in terapia intensiva: 32 (-3)
– i ricoverati non in terapia intensiva: 123 (-8)
– i decessi totale complessivo: 33.802 (=)
Quanto ai nuovi casi per provincia:
Milano: 151 di cui 81 a Milano città;
Bergamo: 24;
Brescia: 24;
Como: 25;
Cremona: 34;
Lecco: 2;
Lodi: 36;
Mantova: 18;
Monza e Brianza: 27;
Pavia: 12;
Sondrio: 1;
Varese: 30
UN QUADRO COMPLESSO
La situazione al momento quindi sembrerebbe (il condizionale è imperativo) essere sotto controllo, ma la massima cautela è d’obbligo, perchè ancora tanti sono i fattori di rischio: dalla continua generazione di varianti sempre più contagiose del SarCov2; alle vaccinazioni che vanno a rilento per via della carenza di farmaci e soprattutto dei milioni di italani ancora scettici; alle sempre maggiori aperture che vanno di pari passo con il progressivo abbandono delle più elementari misure di prevenzione; all’inspiegabile inerzia della Sanità e del Ministero… e della Politica tutta, nei confronti delle Cure domiciliari precoci e delle cure tout court contro il Covid; fino ad arrivare a teorie come quelle del professor Crisanti, secondo cui per essere tranquilli, in presenza delle varianti e della bassa percentuale di vaccinati, non basta più nemmeno, nel breve periodo, affidarsi ai bassi numeri di contagiati, ricoveri, terapie intensive e morti.
In un quadro generale così poco chiaro (anche sul reale ruolo dei Vaccini: riducono i rischi di morte ma di quanto? Impediscono di contagiarsi e di contagiare? Bastano 2 due dosi o ne servono 3 ? Coprono le varianti o solo alcune… ?), maggiori certezze purtroppo si avranno solo nel lungo termine: cioè in autunno, quando (con il rientro dalle vacanze, la ripresa del lavoro e delle scuole, il riavvio dei trasporti di massa e il ritorno del maltempo), sul campo, si vedranno i frutti generati dalle decisioni prese e dai comportamenti tenuti in questa primavera-estate 2021.
Una situazione generale assai complessa dunque, che almeno per questo motivo dovrebbe spingere tutti alla massima cautela, alla messa al bando delle posizioni, quando non peggio… delle guerre, ideologiche, e ad un generalizzato senso di responsabilità sia individuale che collettivo,
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