VOGHERA 01/06/2021: Atletica. Il Campionato europeo a squadre visto da Matteo Piombo
VOGHERA – La nazionale italiana di atletica ci ha regalato un’altra grande soddisfazione. Con la stessa sede, dei mondiali di staffette. La città polacca di Chrzow in Slesia. Stavolta è il campionato europeo a squadre. Che è l’erede diretto della famosa Coppa Europa Bruno Zauli. La manifestazione che tanto successo ha avuto dal 1965 al 2008. In Polonia erano le sette migliori squadre europee. Mancava l’Ucraina, costretta al forfait per l’epidemia. Che le ha tolto alcuni titolari. E per prudenza i gialloblù hanno rinunciato a gareggiare. Noi partivamo con una squadra giovane, ma molto motivata. Con la segreta speranza di migliorare il quarto posto del 2019. Anno in cui avevamo sfiorato il podio. Ma subito una tegola sugli azzurri. Tamberi da forfait, e alto a zero punti. Risulta un po clamoroso, che l’Italia. Per anni nazione di eccellenza nella specialità. Oggi non abbia trovato un sostituto al nostro numero uno. Ma nonostante ciò siamo partiti fortissimo. Arrivando ben presto al primo posto. Grazie ad alcuni exploit di giovani. Roberta Bruni vince l’asta, Alessandro Sibilio mette tutti dietro nei 400 hs. E Randazzo domina il lungo. Sembrava un sogno. Noi che un tempo facevamo fatica a stare nelle prime otto. Poi arriva l’impresa di Patta, sardo di venti anni. Che sui 100 sembra avviato a vincere, poi si piazza secondo per un centesimo. Ma nella prima giornata arriva un’altra vittoria con Crippa sui 5000 e in 13’17”. Record della manifestazione. Sabato finisce con due staffette molto deludenti, le 4×100. Le donne fanno un pasticcio enorme. E si salvano grazie a Anna Bongiorni. Rimediando tre punti anche per squalifiche altrui. Gli uomini sono inguardabili. La seconda giornata inizia con la pioggia. E risultati negativi per noi. Che da quarti passiamo quinti. E a quel punto ogni sogno di podio svanisce. Perini sui 110 hs rischia la squalifica. Viene graziato da giudici magnanimo (0,32 di reazione allo sparo…) La Bogliolo parte male, e arriva seconda. La Strati e inferiore alle solite misure. Ma tutto è difficile tra pioggia e umidità. A metà programma l’Italia ritrova fiducia. Alessia Trost è seconda nell’alto con 1,91. Nadia Battocletti vince alla grande i 5000. Una prova esaltante. Poi Dalia Kaddari nei 200 è seconda correndo in un fantastico 22”89. Ma subito dopo Faustino Desalu fa un 200 degno di lui. Lascia la compagnia all’uscita della curva. E stravince con quasi 4 decimi di margine. Siamo ancora in terza o quarta posizione. Battaglia serrata con tedeschi e inglesi. E anche la Spagna ci insidia. Ma Gaia Sabatini vince i 1500 donne. Con una altra gara emozionante. Anche se ingenuamente festeggia 10 metri prima del traguardo. Dimostrando la sua poca esperienza. Prove nella norma per Bani e Bocchi nel giavellotto donne e triplo uomini. Ma nella staffette facciamo il nostro gran finale. Le staffette 4×400. Le donne sono terze in 3’29”. Una buona prestazione la loro. Ma gli uomini rinverdiscono Zagabria 1981. E vincono la gara piu significativa. Davide Re, Alessandro Sibilio, Edoardo Scotti e Vladimir Aceti ci regalano i tre minuti piu emozionanti. Lasciandosi alle spalle tedeschi, francesi, polacchi e spagnoli. Gli inglesi maestri nella 4×400 non finiscono neppure. E noi siamo secondi, dietro i Polacchi. Con solo 2,5 punti di margine. Un risultato storico, unico, indimenticabile. Per due giorni di grande atletica.
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