VOGHERA 05/05/2021: Sit‐in di protesta della polizia penitenziaria contro la gestione del carcere
VOGHERA – Sit‐in di protesta ieri presso la casa circondariale di voghera. Le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria hanno manifestato per “denunciare le gravi criticita’ presenti presso la casa circondariale”.
Spiegano i sindacati: “D piu’ di un anno di segnalazioni agli organi interni del Dap ed una lunga attesa per un’attivita’ ispettiva, in atto da sette mesi, di cui non si conoscono ancora gli esiti, le oo.ss. manifestano pubblicamente il proprio dissenso per una gestione dell’istituto che non ha precedenti, in fatto di rispetto delle norme, delle relazioni sindacali e delle relazioni in genere.”
Ecco elencate le ragioni per cui il personale della polizia penitenziaria delle organizzazioni sinappe, ussp, fsa/cnpp e fp/cgil, protesta:
“Violazione delle misure di prevenzione contenute nei diversi DD.PP.CC.MM. sull’emergenza sanitaria. Sono state commessi abusi e gravi omissioni che hanno compromesso la prevenzione dal Covid‐19 all’interno del carcere, mettendo a rischio la salute dell’intera comunità. Il direttore si è reso responsabile di fatti gravi. Quello più eclatante è l’essersi permesso di non indossare i DPI, seppur in presenza di altre persone, come se fosse al di sopra della Legge o dello stesso virus;”
“La gestione dell’istituto e dei diritti è in declino e questo ha aumentato un pesante clima di tensione e di disapprovazione tra il personale che continua a farsi domande, senza trovare risposte, seppur in materie importanti come il diritto alle ferie, alla fruizione di riposi, a carichi di lavoro idonei e sicuri e, più in generale, alle condizioni lavorative all’interno dei reparti;”
“I procedimenti amministrativi vengono gestiti in modo assolutamente parziale ed anche quando il personale avanza legittime istanze, le risposte quando vengono date, lo sono in modo elusivo, oppure gestite con convocazioni personali con il solo intento di far desistere;”
“Le azioni disciplinari sono aumentate, soprattutto nei confronti di coloro che si permettono di manifestare il proprio pensiero;”
“Le relazioni sindacali sono limitate solo alle volontà del direttore, ovvero si tratta solo ciò che il direttore vuole e addirittura si chiudono accordi con appena tre organizzazioni sindacali su otto rappresentative del Corpo. Anzi se qualche OO.SS. si permette di dire qualcosa che non piace è tagliata fuori, addirittura modificando e/o omettendo posizioni espresse durante le riunioni. Per avere risposte si attendono mesi e quando arrivano, non hanno alcuna concretezza.”
“Il personale non è adeguatamente valorizzato e i meccanismi di valutazione annuale non seguono le logiche dettate da norme e circolari, ma solo quelle dettate dal direttore che intende premiare solo chi la pensa come lui e non certo per meriti di servizio;”
“Il direttore si permette di trattare il personale con sufficienza e facendosi forte dell’aspetto gerarchico spesso lo umilia e denigra. È noto anche un recente episodio, il cui destinatario dell’umiliazione era addirittura il Comandante di Reparto;”
“Le norme e i vincoli in materia di sicurezza sul lavoro ex. D.Lgs. 81/08 sono state messe in 2° piano, nonostante gli obblighi (anche morali) imposti dalla pandemia.”
Sulla base di queste preservazioni, i sindacati hanno manifestato “la necessita’ di avvicendamento, per ripristinare un clima lavorativo normale.”
Poi l’annuncio che “quello di oggi è l’inizio di percorso di protesta, pur limitato nella partecipazione a causa delle note restrizioni, che proseguira’ in data 11 maggio presso il provveditorato regionale ed ancora il 18 maggio davanti la prefettura di pavia.”
Le segreterie regionali riunite di sinappe, ussp, fsa/cnpp e fp/cgil affermano infine che “dopo le proteste saranno interessati i parlamentari competenti per territorio.”
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