VOGHERA 18/04/2021: Il Museo Ferroviario cerca un computer. Il direttore. Anche usato: serve per la catalogazione dei reperti
VOGHERA – Il Museo Ferroviario cerca un computer. L’appello è del direttore Salvatore Cicciò, che ha avanzato la richiesta di avere uno anche usato all’Asm, “avendo appreso – spiega Cicciò – che gli uffici si stanno dotando di computer nuovi,”
Il computer serve per classificare i reperti che con tanta cura il Museo “Enrico Pessina”, dal 2015, anno della fondazione, custodisce presso l’Autoporto di Voghera, dove ha sede.
Un pc utile a facilitare il lavoro svolto dai volontari ma anche per portare avanti le tante attività divulgative svolte dalla struttura.
“Diversi sono i privati cittadini e le scolaresche – spiega il direttore – che si recano in visita al Museo dotato di plastici/diorami, ove corrono treni di ogni tipo, mentre un video trasmette la storia delle Ferrovie Italiane. Tale Museo – prosegue Cicciò – ha per i vogheresi un valore particolare, perché Voghera è da sempre definita la “Città dei Ferrovieri” in quanto, sia in passato che tuttora, quasi ogni famiglia, aveva e ha un componente ferroviere viaggiante o operante presso l’Officina Grandi Riparazioni di via Lomellina, Officina ancor oggi funzionante dove lavorano vogheresi ed abitanti dei paesi limitrofi.”
Il Museo fa anche opera di divulgazione presso le scuole.
“Durante l’anno scolastico – sottolinea Salvatore Cicciò -, le classi quinte delle scuole primarie, hanno aderito al progetto “Scuola e Ferrovia” promosso dal Dopolavoro Ferroviario di Roma. Nello specifico, gli studenti e gli insegnanti della scuola primaria “Leonardo Da Vinci” hanno raccolto con entusiasmo l’invito e hanno realizzato un video educativo (che verrà presentato in maggio), sulla linea ferroviaria dismessa Voghera-Varzi, inaugurata nel dicembre 1931 e soppressa il 31 luglio del 1966.
“Per ultimare l’arredo della ex biglietteria Voghera-Varzi (concessa in affitto da A.S.M. S.p.A al Dopolavoro Ferroviario di Voghera ndr) – scrive il direttore all’Azienda di via Pozzoni – e sapendo che le nostre possibilità economiche sono molto ridotte, vi chiediamo cortesemente, un computer per classificare i reperti museali.”
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