VOGHERA 03/04/2021: Indagine per voto di scambio. La minoranza chiede un consiglio ad hoc. La sindaca: “Lasciamo che sia la magistratura a valutare senza sostituirci a loro nel ruolo di giudici”
VOGHERA – I gruppi della minoranza in consiglio comunale a Voghera (UDC, Pd, Alleanza Civica e M5S… rispettivamente rappresentati da: Nicola Affronti, Elisa Piombini, Antonio Califano; Ilaria Balduzzi; Pier Ezio Ghezzi, Giorgio Barbarini Attilia Vicini; e Antonio Marfi) hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale ad hoc per discutere delle Interpellanze e delle Interrogazioni presentate dai medesimi Gruppi e per trattare il tema dell’indagine per voto di scambio a carico dell’assessora al Commercio Francesca Miracca. La richiesta dopo che nel corso del precedente consiglio la discussione non era stata consentita.
Sull’opportunità di una discussione si era già espressa la sindaca Paola Garlaschelli.
Lo scorso martedì infatti si è svolto il consiglio comunale per la presentazione e votazione del bilancio. Durante la riunione (via streaming) dell’assemblea, la minoranza di centrosinistra aveva chiesto invano di discutere dell’indagine per voto di scambio che la Procura di Pavia ha aperto nei confronti dell’assessora al Commercio.
Sull’opportunità di una discussione su una indagine i pieno corso, in quella sede, si era espressa la sindaca Paola Garlaschelli.
“In relazione a quanto è stato pubblicato dalla stampa in questi giorni vi comunico – ha detto la sindaca – che ad oggi non ho elementi per dubitare delle persone che collaborano con me nell’ambito dell’amministrazione. Ritengo che nessuno di noi possa commentare o giudicare ciò che non si conosce.”
“Quando è in discussione la responsabilità penale – ha aggiunto Garlaschelli -, esistono imprescindibili esigenze di garanzia dei soggetti coinvolti e, dunque, ogni approssimazione è da ritenersi semplicemente inammissibile.”
Poi una nota tecnica. “Non a caso l’art. 27 della Costituzione parla di presunzione di non colpevolezza e non di innocenza. Non un sofisma: bensì il fatto che la nostra Carta esclude che si possa essere sottoposti a indagini in mancanza di qualsivoglia «traccia» (indizio) di colpevolezza, dunque da innocenti certi, e allo stesso modo esclude che basti la «traccia» per poter considerare qualcuno colpevole.”
“Lasciamo che sia la magistratura a valutare se esistano circostanze di colpevolezza, senza sostituirci a loro nel ruolo di giudici”, ha concluso Paola Garlachelli.
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