VOGHERA 08/03/2021: 8 Marzo. “A Palazzo Gounela con noi una rivoluzione rosa”. Gli auguri della sindaca a tutte le donne
VOGHERA – In attesa che il quadro di una Voghera “verde/rosa” si realizzi (vedi altro articolo), nella giornata dell’8Marzo, la sindaca Garlaschelli fa così gli auguri a tutte le ‘colleghe’ donne.
“Nonostante vi siano stati negli ultimi decenni notevoli progressi in termini di uguaglianza di genere, persistono ancora disparità tra uomini e donne, che si manifestano soprattutto sul piano lavorativo. Sebbene il numero di laureate superi quello dei laureati, esse risultano comunque sotto-rappresentate sul mercato del lavoro e spesso incontrano maggiori difficoltà nel trovare un’occupazione adeguata al titolo di studio conseguito.”
Poi un riferimento al suo mandato.
“In questo scenario, l’amministrazione comunale della nostra città appare in controtendenza, se pensiamo ai ruoli di Sindaco, Vicesindaco, capogruppo, segretario comunale. Una vera e propria rivoluzione rosa, che vede ben rappresentati entrambi i generi, per una proficua collaborazione, volta a trasformare le differenti caratteristiche di ognuno in una risorsa, in un elemento di creazione di valore.”
Infine la citazione di un articolo uscito “scritto da uno psicologo psicoterapeuta”, in cui fra l’altro si legge.
“Non ho alcuna intenzione di regalarvi una mimosa o farvi degli auguri solo perché appartenenti a un genere che non è il mio. Non celebro la “normalità della diversità”, non ne sento il bisogno. Se è la società a sentire questa necessità, visto che il mio obbiettivo è modificare e cambiare certi atteggiamenti e comportamenti propri della società, sento la necessità di mettere in discussione proprio i suoi costrutti più radicati. Oggi non ho bisogno di comportarmi diversamente da come faccio il resto dell’anno.”
Ancora. “Non ho bisogno di un giorno specifico per ricordarmi le attenzioni di cui vi abbiamo privato o i soprusi a cui vi abbiamo sottoposte: le volte che vi siamo passati davanti solo perché uomini, le volte che avete avuto delle difficoltà lavorative perché aspettavate un figlio o solo perché donne, le volte che tette e culi hanno rappresentato il “meglio del femminile” sui mass media, le volte che i vostri padri non vi hanno concesso le stesse libertà che concedevano ai vostri fratelli, le volte che il ruolo di casalinga vi è stato prospettato come la vostra possibile massima aspirazione, le volte che non vi siete sentite sicure in strada, le volte che alcuni di noi vi hanno molestato, fatto scontare il prezzo di una gelosia ossessiva, picchiato, stuprato. Ho bisogno di tutti gli altri 364 giorni per ricordarmelo, nessuno escluso.”
E infine. “Sono sicuro che voi non siate esenti da difetti e so che avete le vostre criticità nel relazionarvi con noi, anche se questo non deve giustificarci dal non valorizzare le nostre differenze invece di farcene un’accusa reciproca, come sovente accade. Non voglio lavorare per un rapporto tra noi privo di tensioni, di scontri e di incomprensioni, non sarebbe umano, ma voglio imparare quotidianamente a tenere fuori da tutto questo atteggiamenti e comportamenti aggressivi, prevaricanti o violenti e a capire in tempo quando si passa il limite.”
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