PAVIA 22/02/2021: Coronavirus. Infermiere del San Matteo dona per 6 volte il suo plasma “iperimmune”
PAVIA – “Dono il Plasma Iperimmune in quanto donare è importante per le persone che sono ammalate di Covid19. E per me è un gesto d’amore e un dovere.”
Sono le parole di Antonio Monteleone, un infermiere di Pavia che in questi giorni è meritatamente salito agli onori della cronaca per un’impresa che ha dello straordinario. Dopo essersi ammalato di Covid ed essere guarito, ha deciso di donare il suo plasma per la terapia del siero “iperimmune”: cosa che ha fatto (fino ad ora!) per ben 6 volte. Un record, anche e soprattutto di generosità.
“Papà di una splendida bimba, Benedetta e marito fortunatissimo, di una donna speciale Debora”, così si descrive sui social, Antonio Monteleone è “infermiere area critica” presso Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo. In precedenza è stato infermiere di Rianimazione Regione Lombardia presso Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e prima ancora infermiere del Pronto Soccorso Accettazione, sempre presso il San Matteo.
Trentasei anni, Antonio Monteleone è residente nel capoluogo ed ha fatto tutto il percorso di studi in città: ha frequentato la scuola Elementare Don Minzoni; poi la Media Leonardo Da Vinci. Ha quindi studiato Infermieristica presso l’Universià di Pavia e successivamente infermieristica presso la scuola infermieri Salaroli di Pavia.
A chi gli chiedeva nei mesi scorsi cosa è questa terapia spiegava: “Il siero di questi soggetti viene denominato “iperimmune” in quanto contiene un’elevata concentrazione di anticorpi (immunoglobuline) diretti contro il SARS-Cov-2, il virus che causa il Covid-19. Alcuni studi hanno sollevato la possibilità che siero e immunoglobuline iperimmuni vengano utilizzati come terapia, nei casi più gravi, oppure per prevenire la malattia, soprattutto nelle persone più fragili.”
Ora gli studi sono progrediti, la terapia del plasma iperimmune è diventata una certezza… tanto che con una sacca da 660 ml si ottengono 3 “dosi”. Fatti i conti, l’infermiere di Pavia ha contribuito a salvare, non solo con il suo lavoro in ospedale ma con una parte di sé, 18 malati di Covid.
Un risultato straordinario.
foto facebook
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