PAVIA 17/02/2021: Dopo i sequestri ora arriva l’arresto per l’ex assessore pavese e per il presunto complice brasiliano. Per gli inquirenti avrebbero depredato gli assistiti
PAVIA – Al termine di una indagine in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, coordinata dalla Procuratore della Repubblica Mario Venditti e diretta dal Sost. Proc. della Repubblica Dott. Andrea Zanoncelli, nella mattinata odierna sono stati arrestati Sergio Contrini, 65 anni, ex assessore ai servizi sociali del Comune di Pavia ed ex presidente dell’Azienda Servizi alla Persona, e un cittadino brasiliano, D.M.D., 41 anni. I due sono indagati a vario titolo per peculato aggravato e continuato (in concorso), rifiuto e omissione di atti di ufficio.
Dal 2011 ad oggi Contrini è stato amministratore di sostegno di numerosi soggetti non autosufficienti.
In questo scenario le indagini delle Fiamme gialle avrebbero dimostrato che la gestione dei patrimoni non è stata sempre improntata a tutelare gli interessi degli anziani affidati.
Il 65enne avrebbe, ripetutamente, nel corso di un decennio, dirottato patrimoni e denaro contante a favore del complice brasiliano.
E così, appartamenti del valore anche di svariate centinaia di migliaia di euro, sarebbero diventati di proprietà di D.M.D., talvolta, senza che quest’ultimo avesse corrisposto il prezzo pattuito, oppure su conti correnti riconducibili al brasiliano.
Contrini avrebbe accreditato senza alcun titolo giustificativo, denaro proveniente dai conti correnti dei suoi assistiti.
Gli investigatori hanno calcolato che tra patrimoni immobiliari e liquidità siano stati ingiustamente sottratti dall’arrestato un milione di euro.
All’epilogo odierno si è giunti dopo quasi un anno di indagini, sviluppatesi prima attraverso l’acquisizione di una moltitudine di fascicoli riferiti a decine di persone non autosufficienti, poi con l’esecuzione di minuziose indagini finanziarie sui conti correnti degli assistiti, su cui Contrini era delegato ad operare da anni, per risalire alle operazioni poste in essere dagli indagati per depauperarne le risorse faticosamente risparmiate negli anni e, infine, nelle ultime settimane, per individuare, anche attraverso indagini tecniche, e recuperare ciò che restava di quegli oltre 1,2 milioni di euro, che sembravano spariti nel nulla
Infatti, la GdF di Pavia aveva già sequestrato a carico dei due indagati tre appartamenti e tre box, nonché le disponibilità liquide in essere sui rapporti bancari intestati/riconducibili ai due indagati, le quote sociali di quattro attività commerciali avviate dal brasiliano nel milanese ed a sequestrare alcuni gioielli e preziosi rinvenuti nella disponibilità del tutore, per un valore complessivo approssimativo di circa mezzo milione di euro.
Ciononostante, nelle settimane successive ai sequestri operati dalla Guardia di Finanza, sarebbero emersi altri rapporti bancari, dove Contrini risulterebbe a tutt’oggi amministratore di sostegno di alcuni soggetti e sui cui conti correnti risulta aver effettuato recentemente operazioni come delegato ad operare.
Inoltre, le fiamme gialle pavesi avrebbero accertato ulteriori condotte illecite, poste in essere in particolare dal cittadino brasiliano (che, a più riprese, avrebbe tentato di aprire nuovi rapporti bancari alterando i propri documenti di identificazione) sui quali trasferire, ipotizzano gli inquirenti, probabilmente dall’estero, somme che non era state individuate con il sequestro di dicembre.
Nel prosieguo delle attività investigative, sarebbero emersi elementi che hanno permesso di segnalare all’A.G., il cittadino brasiliano per il reato di cui all’art. 512 bis c.p. (trasferimento fraudolento di valori) in concorso con una terza persona.
I due arrestati, il giorno dopo la notifica del decreto di sequestro delle somme di denaro, avrebbero attivato presso un istituto di credito, un nuovo conto corrente online, attribuendo fittiziamente al terzo la titolarità di una somma di denaro (€ 18.000,00) ricevuta sul conto di una delle società del brasiliano, quale contributo legato al Decreto “Ristori”.
La somma, informata l’Autorità Giudiziaria, è stata conseguentemente ed immediatamente sottoposta a sequestro dai Finanzieri.
Infine, a metà del mese di gennaio, durante l’esecuzione di appositi servizi di pedinamento, sarebbe stato possibile registrare a Pavia un appuntamento tra Contrini e D.M.D..
Tali condotte avrebbero evidenziato per gli inquirenti dei rischi di recidiva e di inquinamento delle prove.
Tempestivamente informata, la Procura della Repubblica ha avanzato al competente G.I.P. del Tribunale di Pavia la richiesta di adozione di idonee misure di custodia, che sono state accolte ed eseguite dalla Guardia di Finanza nei confronti dei due uomini, che, dopo gli atti di rito, sono stati associati alla casa circondariale di Pavia a disposizione dell’A.G..
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