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BRONI – Il 17 febbraio scorso, a Broni, il Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Stradella, a conclusione dell’operazione denominata “Renegade”, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, in esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Pavia, ha localizzato e tratto in arresto due fratelli, entrambi pregiudicati, albanesi, residenti in città: K.A., 52enne, artigiano e K.D., 47enne, operaio, ritenuti responsabili del reato continuato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Le investigazioni, avrebbero consentito di accertare un’attività di spaccio di cocaina svolta dagli indagati nelle pertinenze di un bar di Broni, gestito da un familiare di K.A..

Tramite l’indagine i carabinieri sono risaliti ai nominativi della gran parte dei clienti, i quali, interpellati, avrebbero indicato modalità e soggetti da cui avevano acquistato lo stupefacente: dichiarando, spiega ancora l’Arma, di avere acquistato cocaina da uno o dall’altro indagato ad un costo al grammo che andava dai 50 ai 75 euro.

Tale lavoro investigativo avrebbe consentito di poter accertare complessivamente 450 singoli episodi di spaccio al dettaglio, per un complessivo illecito introito, per le sole cessioni verificate, di circa 30.000 euro.

La condotta criminale avrebbe avuto corso dal mese di novembre del 2019, proseguendo fino a tutto il primo lock-down pandemico, per poi riprendere gradualmente mano a mano che si allentavano le restrizioni connesse alla gestione dell’emergenza Covid; ed infine rientrando a pieno regime nel mese di novembre 2020.

Proprio nel mese di novembre 2020 si è concluso il quadro investigativo, mediante la determinante audizione della clientela, identificata e convocata, che avrebbe dunque fornito prova delle modalità e del volume dell’illecito traffico.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti ed associati presso la Casa Circondariale di Pavia.