VOGHERA 05/01/2021: Degrado senza fine nei giardini del Castello. Ora il terrapieno viene usato come discarica. Degrado che viene da lontano (cui hanno partecipato molti vogheresi)
VOGHERA – La teoria psico-sociale delle “finestre rotte” spiega che l’esistenza di una finestra rotta (da qui il nome della teoria… ma si può applicare a qualsiasi cosa) in un certo luogo, può generare fenomeni di emulazione che possono portare chi frequenta quella zona, a rompere qualcosa d’altro: dando così inizio a una spirale senza fine di degrado urbano e sociale.
Un teoria, quella delle “finestre rotte”, che si collega ad un esperimento condotto negli anni ’60 dal professor Philip Zimbardo dell’Università di Stanford (USA), e che sembra ben attagliarsi a ciò che da tempo sta accadendo nei giardini del lato nord del Castello Visconteo di Voghera: un luogo cittadino divenuto – in una spirale che pare inarrestabile – oggetto di degrado sempre più profondo.
Uno degli ultimi episodi simbolo di tale degrado è quello che abbiamo raccontato in un recente articolo sulla distruzione del manto erboso del terrapieno all’ingresso nord del Castello e del relativo sistema di irrigazione, legata all’uso improprio durante le nevicate (vedi articolo).
Un episodio cui proprio oggi ne è seguito un altro che ha incredibile: quello ritratto nella foto d’apertura, che vede un forno a microonde gettato giù dalla scarpata del medesimo terrapieno.
Ma, come abbiamo detto più sopra (e come spiega anche la famosa teoria), quanto sta accadendo nella nostra città non sembra essere nulla di estemporaneo o casuale. E’ invece il risultato di una escalation, di un processo di accumulazione partito diversi anni fa e mai bloccato da nessuno, né dall’auto-coscienza dei vogheresi, né dagli interventi dall’alto da parte di chi ha amministrato la Città.
Quella di piazza Castello (al secolo Piazza Liberazione) è stata dunque una avere propria progressione in negativo: partita con l’utilizzo dei giardini come luogo di passeggio per i cani e relativo abbandono di escrementi; e proseguita (pochi se la ricordano: vedi articolo) con la razzia delle “essenze” inserite dal Comune al momento della realizzazione nei diversi quadranti dell’area verde (così progettata per rimandare agli antichi giardini medievali).
Il circolo vizioso è quindi andato avanti con l’utilizzo della falda principale del terrapieno come pista da cross, in estate, per le bici di tanti ragazzini (vedi articolo).
Passando poi per le corse e le capriole degli studenti delle scuole (insegnanti presenti, vedi articolo) giù da tutte e tre le falde del terrapieno; senza dimenticare le scritte sulle colonne dell’ingresso del maniero (vedi articolo); si è arrivati alla trasformazione della montagnola in pista da bob (una delle cose più devastanti per il terrapieno: arato e scarnificato dopo essersi ammollato per effetto della neve sciolta) e infine, oggi, all’utilizzo del monumento come discarica.
Insomma, se non lo si fosse ancora capito, il degrado (se non bloccato) porta degrado. Esattamente come dice la realtà dei fatti vogheresi qui brevemente raccolta e come dice la stessa teoria delle finestre rotte, per la quale, fra l’altro (come si legge bene in wikipedia): mantenere e controllare gli ambienti urbani – reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi, il bere in pubblico, la sosta selvaggia o l’evasione nel pagamento di parcheggi, mezzi pubblici o pedaggi – contribuisce a creare un clima di legalità che riduce il rischio di degrado più grave. Cosa aspettiamo?
foto facebook fabio tordi
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