VOGHERA 14/12/2020: Crisi del Pd. Balduzzi pungola la segreteria e chiede una nuova linea. Il Partito riparte da Bazardi (che promette un nuovo passo)
VOGHERA – Sabato pomeriggio si è tenuta (on-line) l’assemblea degli iscritti del Pd. Un consesso che arriva in un momento delicato e difficile per il Partito Democratico iriense, uscito con le ossa rotte dalle elezioni, diviso al suo interno, e che ora cerca una rinascita.
Pochi giorni fa l’attacco della consigliera comunale Ilaria Balduzzi, che, denunciando, la “grandissima difficoltà in cui versa il Pd nell’attuale situazione politico istituzionale”, ha chiesto un cambio al vertice. Blduzzi ha anche suggerito (riferendosi all’ex Pd Pier Ezio Ghezzi) la necessità di: “sganciarsi dalla sudditanza ideologica che il partito sta subendo di chi ne è uscito”; e di creare “un ampio fronte anti sovranista e anti populista attraverso la riacquisizione dell’autorevolezza politica del partito”.
Oggi la replica del segretaria iriense.
Scrive Alessandra Bazardi.“Con l’assemblea degli iscritti on line si è chiusa una fase molto delicata del post elezioni. Il documento presentato dalla commissione è stato approvato dopo un dibattito politico di oltre tre ore, libero, tutt’altro che semplice e scontato, in cui si è parlato della difficile situazione in cui versa il partito e da cui occorre uscire al più presto. Sono stati tracciati gli errori che hanno portato alla perdita del consenso alle ultime amministrative, ma soprattutto è emersa la voglia di pensare al futuro attraverso fatti e non parole, azioni concrete, avviando una fase nuova e di massima ricostruzione.”
“Particolarmente apprezzata”, per Bazardi, è stata “l’idea del tavolo dell’opposizione di cui il PD si farà promotore. Volontà di tutti gli iscritti di avviare una nuova modalità di lavoro che preveda gruppi di lavoro, una segreteria rinnovata che affianchi la segretaria per promuovere confronti con le forze associative, civiche, forze sociali e sindacati, nuovi progetti per la città, incontri con la gente tornando nei luoghi e dalle classi sociali dove il PD c’era e ora non c’è più.”
“Il risultato elettorale metteva in forte discussione il mio ruolo in primis” dice ancora Bazardi.
“Io da subito, prima del ballottaggio, mi sono dichiarata a disposizione per ogni decisione che fosse per il bene del partito. Non nego molta emozione nel vedere il consenso, la fiducia e il supporto degli iscritti che per me sono la massima espressione del partito, coloro che mi hanno eletto e a cui devo riferire. Ma soprattutto sono il patrimonio più grande del partito.”
“Per questa fase – prosegue Bazarzi – si è deciso di ripartire da me e da un gruppo dirigente che sarà sicuramente rinnovato nelle persone ma soprattutto nel metodo di lavoro. Io farò di tutto per ricambiare la fiducia iniziando a lavorare, dialogare, coinvolgere chi vorrà in progetti e impegni, ricucire rapporti interrotti e soprattutto riconquistare gli elettori perduti. Sfida tutt’altro che semplice.”
E ancora. “I risultati elettorali sicuramente severi non devono però farci dimenticare che il PD è fatto di uomini e donne perbene, preparate, serie, che hanno a cuore il partito e che sono disposte a impegnarsi per la comunità politica. Il Pd deve tornare ad essere il protagonista del campo di centrosinistra senza timori, la forza trainante per essere l’alternativa. Ma per riuscirci deve essere unito e fare una proposta convincente nei contenuti e nelle persone. Come dice il segretario Zingaretti, il PD deve essere il partito del noi non dell”io, quindi massima collegialità e compattezza da parte di tutti se si vogliono ottenere risultati.”
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