OLTREPO 27/11/2020: Dalla pagina facebook. Al sito internet. Al libro. Fino all’ingresso nella grande famiglia di Slow food. Con Cinzia Montagna la Schita è passata da piatto povero a piatto cult
OLTREPO – La Schita è uno dei patrimoni culinari del territorio dell’Oltrepo pavese. Patto semplice e povero (acqua farina e sale gli ingredienti di base!) ma ricco della tradizione, della storia e delle storie personali e umane di questa parte della provincia di Pavia, durante l’ultimo anno è stato ri-portato alla ribalta… e sui deschi di tanti oltrepadani, dalla giornalista scrittrice Cinzia Montagna.
SLOW FOOD
Montagna, appassionata promotrice del territorio, partendo da un post su facebook, ha dato il là ad uno “smottamento” di emozioni, ricordi e desideri… di schita, che in brevissimo tempo (in soli 7 mesi per la precisione!) è divenuto una valanga, che ha smosso tutto e tutti.
Una valanga che ha provocato discussioni, tavole rotonde, incontri e non da ultimo degustazioni culminate – anche grazie all’impegno del professor Teresio Nardi, Fiduciario della Condotta dell’Oltrepò Pavese – nell’inserimento della ‘piadina oltrepadana’ nell’Arca del Gusto della Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
Ma il lavoro fatto dalla scrittrice oltrepadana non si è fermato qui. Da questo rilancio non è nata soltanto la pagina facebook dedicata alla Schita, ma ne sono scaturiti, proprio in questi giorni, un sito internet ed anche un libro.
IL SITO
“Il sito è stato realizzato grazie alla collaborazione di tante persone che hanno fornito ciascuna le proprie competenze – spiega la scrittrice -. Si tratta di professionisti tutti pavesi, poiché la Schita non è l’unico patrimonio del territorio, ma il grande patrimonio – come in tutti i territori – sono i saperi delle persone che lo abitano e che pensano in modo condiviso, aperto e fattivo.”
Www.laschitadelloltrepopavese.it, “è un sito – assicura Cinzia Montagna – che ha la caratteristiche di restare in continuo aggiornamento. Nel sito troverete varie sezioni, fra le quali vi segnalo quella relativa ai Gadget della Schita realizzati da GicModa di Portalbera di Silvia Bonacina
Silvia Bonacina e Roberto Bonacina. Ci sono poi i produttori e i ristoratori che da subito hanno creduto nella comunicazione della Schita. Ci sono gli eventi realizzati, a partire dal primo evento in assoluto pensato dall’Agriturismo Duronetta di Campoferro – Voghera, e poi i gemellaggi presso Cantina di Quistello Luciano Bulgarelli e a Montiglio Monferrato durante l’edizione di settembre di “Golosaria fra i castelli del Monferrato”.
IL LIBRO
Oltre al sito, si diceva, c’è anche il libro: che s’intitola “Il piccolo Mediterraneo scopre la Schita dell’Oltrepò Pavese”; ha le illustrazioni di Andrea Bianchi Carnevale; l’impaginazione di Daniele Safranez; ed ha come editore Giorgio Macellari di Primula Editore.
“Non avrei immaginato mai sino a un anno fa di trovarmi a scrivere un Instant Book sulla Schita – confessa Montagna – eppure è successo ed è successo perché tutti quelli sopra elencati hanno lavorato tantissimo in questa settimana per realizzarlo.”
E perché lo ha fatto? “Perché sarebbe stato on-line il sito della Schita dell’Oltrepò Pavese… dove troverete (anche) tutte le indicazioni per avere il libro. E poi, potevo io, Lacinzia, non scrivere una favola sulla Schita? Per i bambini, ma non solo? (“all’interno del libro ci sono molti disegni da colorare. Anche quello della folaga”, promette l’autrice.”)
La risposta ovviamente è no per una scrittrice di libri sulla storia locale… e oggi anche sulla Schita dell’Oltrepo pavese.
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