VOGHERA 07/09/2020: L’Anpi dà l’addio alla partigiana Dina Croce
VOGHERA – La sezione di Voghera dell’Anpi esprime profondo cordoglio per la scomparsa della partigiana Dina Croce “Dina”, attiva nella Resistenza dell’Oltrepo pavese.
Scricve l’Anpi.
“Dina è stata Partigiana e staffetta di collegamento del Comando della Brigata Garibaldina “Crespi” e successivamente della Divisione “Aliotta”. Con la sua bicicletta ha percorso centinaia di chilometri, al freddo ed esposta alle intemperie, per consentire il collegamento tra il Comando Partigiano di Zavattarello e Milano, per portare documenti, materiali, ordini. Un impegno faticoso ed estremamente pericoloso, che Dina ha sempre affrontato con grandissimo coraggio e determinazione. I suoi contatti e referenti furono i comandanti ed i commissari partigiani del nostro Oltrepo: Tino Casali, Italo Pietra, Paolo Murialdi, Luchino Dal Verme. Così la ricorda Paolo Murialdi nel suo “La traversata”, nei giorni della discesa in pianura, verso Milano, da parte dei partigiani dell’Oltrepo pavese. “Ci muoviamo il 25, quasi tutti a piedi. Il nostro piano è semplice, non ha richiesto un grande stratega. Americano e l’Aliotta sulla via di Voghera, lungo la Staffora; Maino, Giovanni e Fusco verso Casteggio, Broni e Stradella …Anche il comando di ben duemila partigiani va a piedi. Siamo circa quindici uomini e due staffette, Susi (Eva Colombo, la ragazza sorridente che nella famosa foto della sfilata del 6 maggio porta il cartello Oltrepo Pavese ndr) e Dina (Dina Croce).” Nell’anno del 75° della Liberazione, Dina Croce ci lascia due giorni prima della data dell’8 settembre: “il giorno delle scelte” per moltissime donne e uomini che iniziarono a dire no al fascismo, all’occupazione tedesca, alla guerra passando all’azione. Chi in armi, chi senz’armi, nelle varie forme della resistenza civile e nonviolenta. Anche pedalando faticosamente ma con piena consapevolezza del ruolo svolto, come Dina. Ruolo spesso dimenticato in questi anni, anche nelle pubblicazioni più documentate, e recuperato solo in tempi recenti. Nell’esprimere il nostro profondo cordoglio e affetto per Dina, ribadiamo l’attualità dell’antifascismo – inteso come necessità di applicare i principi della nostra Costituzione e prefigurare un mondo diverso – ma anche come obbligo morale che abbiamo nei confronti di donne e uomini che, come Dina, ci hanno regalato libertà e democrazia. “
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