MEDE 29/09/2020: Nuova caserma. I carabinieri si trasferiscono (temporaneamente) a Pieve. Ancora nessuna soluzione per un caso simile in Oltrepo
MEDE – Ieri la Stazione Carabinieri di Mede Lomellina è stata trasferita temporaneamente presso la Stazione Carabinieri di Pieve del Cairo (in via Monsignor Pietro Barbieri n.8), con apertura al pubblico 7 giorni su 7, con orario 9:00-17.
Lo rende noto l’Arma.
Il trasferimento nasce dalla necessità di procedere ad importanti lavori di ristrutturazione ed ampliamento della caserma. I lavori avranno una durata di circa sei mesi durante i quali i cittadini potranno continuare a rivolgersi ai Carabinieri di Mede sia presso la caserma di Pieve del Cairo e – al fine di ridurre al minimo il disagio per i cittadini, specialmente di quelli sprovvisti di mezzi privati – sia presso la “Sala Pertini” del municipio di Mede, con ingresso da piazza della repubblica n. 37, con apertura al pubblico lunedì- venerdì (festivi esclusi), con orario 9-12.
I Carabinieri continueranno anche a rispondere alla seguente utenza telefonica della Stazione: 0384/820413. I servizi di vigilanza e di pronto intervento, poi, proseguiranno con la stessa frequenza, attenzione e dispiegamento di militari.
“Con l’occasione si ringrazia particolarmente l’amministrazione comunale – commenta ancora l’Arma – per l’importante impegno assunto e per essere riuscita a giungere a questa rilevante opera superando moltissimi ostacoli burocratici e di raccolta delle risorse economiche necessarie, dando un fondamentale segno di vicinanza al presidio dell’Arma e alla cittadinanza tutta.”
IL CASO DI ZAVATTARELLO
La svolta sulla caserma di Mede riporta alla mente una situazione simile, ma con esito non ancora positivo, che si sta verificando a Zavattarello, dove la caserma rischia concretamente di chiudere: trovandosi all’interno di un edificio ormai fatiscente che non consente più l’utilizzo da parte dei carabinieri territoriali e forestali.
La delicata questione della caserma di Zavattarello era emersa all’inizio del mese ed aveva mobilitato un po’ tutta la comunità dell’alto Oltrepo interessata dal problema.
Sul caso era anche intervenuto il vicino Comune di Fortunago, che aveva offerto un edificio presente sul proprio territorio. Del caso era stato reso edotto (dalla minoranza in consiglio comunale) anche il vice ministro dell’interno Matteo Mauri. Nonostante tutto questo movimento al momento nessuna soluzione però è stata trovata, e il rischio chiusura si fa sempre più incombente.
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