PAVIA 09/07/2020: Tasse troppo alte. Il Tar condanna l’Università a restituire quasi 5 milioni agli studenti
PAVIA – Il Tar ha condannato l’Università di Pavia a restituire quasi 5 milioni agli studenti. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato (nuovamente) ragione agli studenti, riconoscendo come le tasse richieste dall’ateneo pavese nel 2013 non rispettassero il limite imposto dalla legge. Ora perciò andranno restituiti ben 4 milioni e 800 mila euro.
Lo rende noto il Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU Pavia che aveva fatto ricorso.
“La decisione rappresenta un’importantissima vittoria per l’Unione degli Universitari in quanto dimostra come, da anni, la maggior parte delle università italiane abbiano una tassazione studentesca fuori legge – dichiara il Coordinamento -: la normativa violata stabilisce infatti che la contribuzione studentesca, ossia le tasse pagate dagli studenti, non possono superare il 20% dei fondi stanziati dallo Stato per il funzionamento degli atenei.”
“Inoltre – aggiunge il coordinamento -, il TAR ha confermato che non è possibile scorporare le tasse pagate dai fuoricorso dall’ammontare totale della contribuzione studentesca. Tale eventualità era stata infatti introdotta dal Governo Monti con la “spending review” del 2012, ma per essere applicata presuppone obbligatoriamente dei decreti attuativi che non sono mai stati emanati. Per anni l’ateneo pavese – aggiunge il coordinamento – ha invece innalzato le tasse oltre i limiti di legge, interpretando le leggi a modo suo, nonostante le molte sentenze già depositate a favore della nostra associazione.”
Simone Agutoli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio – UDU Pavia, commenta la nuova vittoria giudiziaria: “Questa sentenza sottolinea quanto siano elevate le tasse universitarie e dimostra ancora una volta la gravità del sottofinanziamento delle Università. Non è assolutamente accettabile che siano gli studenti e le famiglie a dover pagare per decenni di scelte politiche sbagliate! Così come è ingiusto che gli studenti fuori corso vengano considerati studenti di serie B, aumentando loro le tasse senza limiti.”
“Serve ora una risposta più decisa” ribadisce Agutoli “da parte del governo e dalla maggioranza parlamentare. I fondi emergenziali stanziati in questi mesi non bastano per risollevare il mondo accademico che oggi si basa per 1,5 miliardi di euro sulla contribuzione studentesca.”
Tornando su Pavia, spiega Agutoli: “l’Università dovrà attivare d’ufficio le procedure necessarie per rimborsare agli studenti le tasse eccessive richieste nel 2013, pari a circa 4 milioni e 800 mila euro. Ma anche modificare urgentemente la contribuzione studentesca richiesta per l’anno accademico 2020/21, così da ricondurla ai limiti di legge ed evitare un nuovo contenzioso amministrativo. Chiederemo al Rettore e al Consiglio di Amministrazione un sistema di tassazione più equo che non discrimini gli studenti fuori corso, migliorando ulteriormente il modello di contribuzione ottenuto nel 2013 dopo una lunga trattativa con la precedente governance e, sostanzialmente, ancora vigente”.
Il Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU Pavia ci tiene infine a ringraziare pubblicamente gli avvocati Ticozzi e Giambelluca con cui collaborano da tempo: “è anche grazie al loro prezioso e impeccabile lavoro se è stato possibile scrivere una nuova pagina di storia per i diritti degli studenti. “
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