PAVIA VOGHERA 20/06/2020: Coronavirus. I dati del 19 Giugno. 18 i decessi. L’epidemiologo: in Lombardia focolai microscopici ma significa che il virus è ancora in grado di trasmettersi
PAVIA VOGHERA– La Regione Lombardia ha emanato i dati del contagio da coronavirus aggiornati a venerdì 19 giugno.
Ecco i valori diffusi
– i tamponi effettuati: 10.464 totale complessivo: 939.820
– attualmente positivi: 14.045 (-602)
– totale complessivo dei positivi riscontrati in Lombardia dall’inizio della pandemia a oggi: 92.675
– i nuovi casi positivi: 157 di cui 94 a seguito di test sierologici. La percentuale tra tamponi effettuali e nuovi casi positivi e’ dell’1,5%.
– i guariti/dimessi: 62.096 (+741)
– in terapia intensiva: 60 (=)
– i ricoverati non in terapia intensiva: 1.537 (-136)
– i decessi: 18
totale complessivo: 16.534
I dati sono stati commentati dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. “Dei 157 casi positivi riscontrati oggi, 94 sono determinati da tamponi eseguiti a seguito della positività allo screening sierologico. Si tratta quindi di persone con sintomatologia pregressa, il cui esito del tampone è risultato ‘debolmente positivo’. Otto casi invece sono riferiti a ospiti delle RSA e 4 a operatori socio sanitari. Stabili le presenze nei reparti di terapia intensiva (60 pazienti), mentre continua a calare il numero dei ricoveri (1.537, 136 meno di ieri)”.
La regione ha anche reso noti i casi di positività per provincia, con la differenza rispetto al giorno precedente.
Milano 24.061 (+43) di cui 10.230 (+22) a Milano citta’
Bergamo 14.065 (+32)
Brescia 15.415 (+21)
Como 4.043 (+8)
Cremona 6.574 (+6)
Lecco 2.811 (+3)
Lodi 3.554 (+2)
Mantova 3.437 (+12)
Monza e Brianza 5.719 (+7)
Pavia 5.533 (+7)
Sondrio 1.557 (+3)
Varese 3849 (+7)
L’EPIDEMIOLOGO
I dati dell’epidemia sono stati commentati anche da Vittorio Demicheli – epidemiologo e direttore sanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, e membro della Cabina di Regia del monitoraggio Covid del Ministero della Salute – che ieri è stato ospite della diretta Facebook di LombardiaNotizieOnline.
SCREENING E NUOVI FOCOLAI-
“Questa settimana – spiega Demicheli – abbiamo riscontrato qualche leggero aumento probabilmente legato al fatto che molte regioni, come la Lombardia, hanno cominciato la ricerca attiva di casi tramite screening della popolazione, soprattutto attraverso test sierologici”.
“Contemporaneamente però – precisa – si sono registrati alcuni nuovi focolai. in Lombardia sono microscopici, altrove invece sono più grandi. Ne deriva che, per quanto il lockdown sia stato efficace, è meglio essere prudenti perchè il virus è ancora in grado di trasmettersi”.
NUOVI CASI E VECCHI CAS. LA SITUAZIONE LOMBARDA
A proposito dei numeri della Lombardia, Demicheli spiega che il sistema nazionale che non è ancora in grado di distinguere quanti casi derivano dagli screening e quanti sono veramente nuovi. “In Lombardia, invece, sappiamo quanto sono attribuibili al primo caso e quanti al secondo.
I VECCHI CASI SONO ‘DEBOLMENTE POSITIVI’
Negli ultimi giorni abbiamo assodato che più della metà dei nuovi casi deriva da positività riscontrate da test sierologici. Li definiamo casi ‘vecchi’, ‘debolmente positivi’ e con una carica virale così bassa che probabilmente non è più in grado di trasmettere l’infezione. Da un punto di vista della pericolosità quindi, non sono come i ‘nuovi casi’ che invece hanno bisogno di essere rapidamente rintracciati e messi in quarantena”.
IN CALO ACCESSI TERAPIA INTESIVA E PRONTO SOCCORSO –
Secondo Demicheli è anche fondamentale “valutare il continuo e costante calo dei ricoverati in terapia intensiva e degli accessi ai Pronto soccorso.”
RESILIENZA LOMBARDA
Per quanto riguarda la capacità di ricoverare nel caso l’epidemia riprendesse, Demicheli rassicura:
“questo versante, che tecnicamente chiamiamo della resilienza, nella nostra Regione è assolutamente rassicurante. La nostra capacità di far fronte ad una seconda, eventuale, ondata in
questo momento è senz’altro buona”.
NON ABBASSARE LA GUARDIA –
L’attenzione, secondo Demicheli, deve comunque rimanere alta. “Non e’ ancora arrivato il momento – spiega – di abbassare la guardia sul distanziamento fisico, non su distanziamento sociale. Le persone possono frequentarsi e avere rapporti soddisfacenti, bisogna però tenere sempre un’adeguata distanza fisica”.
POLEMICHE STERILI
A proposito del numero di tamponi effettuati in Lombardia, Demicheli chiarisce: “I nostri numeri dicono che quantitativamente ne facciamo tanti, poi sono sinceramente un po’ infastidito dai tanti professori che ci fanno la lezione. Ci devono dire quali sono i test che dovremmo fare e che non stiamo facendo per esserci di utilità sennò sono polemiche sterili”.
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