VOGHERA 10/03/2020: Coronavirus. Noi Medici di Base allo sbaraglio contro la malattia
VOGHERA – Il decreto del Governo varato sabato notte attribuisce ai medici del territorio (medici di famiglia e Guardia Medica) un ruolo di primaria importanza nel gestire l’emergenza coronavirus nella prima fase.
Il Dott. Michele Grandi, medico di Medicina Generale e di Guardia Medica a Voghera, interviene al proposito per sollevare alcune perplessità.
“Siamo il primo anello di una catena che consente di identificare quali pazienti trattare al domicilio e quali sottoporre al tampone o inviare in ospedale, evitando di intasare inutilmente il Pronto Soccorso o prevenire complicanze anche gravi per i pazienti contagiati”.
“Purtroppo – protesta Grandi – siamo stati lasciati allo sbaraglio in quanto ci viene spesso richiesto un intervento al domicilio con presidi di protezione inadeguati in quanto l’ATS ce ne ha forniti in quantità insufficiente: abbiamo dovuto procurarci a nostre spese e con non poche difficoltà mascherine e camici monouso.”
Prosegue il medico vogherese. “Personalmente devo dare atto del grande senso di responsabilità che ha animato i miei assistiti, che si sono attenuti scrupolosamente alle indicazioni fornite per l’accesso in ambulatorio (visite concordate telefonicamente, differibilità dei casi non urgenti, isolamento volontario a domicilio in caso di sintomi): in questo modo, quasi tutti i casi di febbre non complicati si sono risolti nel giro di 3-4 giorni con una terapia sintomatica e senza ricorrere al Pronto Soccorso”.
“Tuttavia – prosegue il Dott. Grandi – quando ho contattato il numero verde dedicato all’emergenza per richiedere un tampone per un paziente fortemente sintomatico e che è stato a stretto contatto con una persona risultata positiva al coronavirus, ho trovato le porte chiuse: mi è stato detto che non vengono fatti più i tamponi e sono stato invitato ad inviare il paziente il Pronto Soccorso”.
“Questo fatto mi lascia sconcertato – conclude il medico vogherese – perché le direttive che ci sono state fornite vanno nella direzione opposta”.
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